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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Marghera / Porto Marghera

Fiamme sulle torce di Versalis a Marghera, Bettin: «C'è inquietudine». Per Eni la sicurezza è assoluta

Ai timori per l'accensione delle fiaccole si aggiunge quella per il lavoro al cracking, che verrà dismesso. Interrogazioni delle opposizioni. «Il sindaco spieghi e la società sia sentita in commissione»

Il cracking dell'impianto chimico di Porto Marghera torna a far discutere. Le fiamme sulle torce di Versalis al Petrolchimico e l'evento visivo, che si è ripetuto nelle ultime settimane, hanno rimesso in allarme chi fra la cittadinanza chiede cosa stia succedendo. «Il Comune convochi Eni per un chiarimento sulla sicurezza degli impianti», scrive il consigliere comunale Gianfranco Bettin (Verde progressista). La società, in merito all’accensione dal 15 ottobre delle torce a Porto Marghera, conferma che l’impianto è in marcia in condizioni di assoluta sicurezza.

«Da settimane, a volte per giorni e giorni (notti comprese) di seguito, a volte a intermittenza, vengono accese le fiaccole Eni Versalis - continua Bettin - Anche se viene continuamente sottolineato che si tratta di emissioni “entro la norma”, l’inquietudine e il timore che la vista delle fiamme altissime e del fumo suscita nella cittadinanza richiedono un chiarimento netto. Lo chiede anche la preoccupazione dei lavoratori, ai quali era stata dapprima annunciata una riconversione dell’impianto del cracking e poi, invece, è stato prospettato un cambio radicale di attività, con la cessazione definitiva delle attività storiche». Eni la scorsa primavera ha annunciato la volontà di cessare la produzione di etilene a Venezia entro un anno e riconvertire le aree verso produzioni sostenibili in linea con la strategia del decarboning. «Sia su questo punto, il futuro dell’impianto e del sito, e dell’occupazione in particolare, sia rispetto alla attuale sicurezza delle emissioni, finché sarà in funzione, è necessario che l’amministrazione comunale assuma un’iniziativa chiarificatrice, chiedendo a Eni quali programmi intenda davvero attuare per garantire sicurezza all’occupazione e tutela della salute e dell’ambiente». Bettin annuncia un'interrogazione al sindaco Luigi Brugnaro e la richiesta di una convocazione dell’azienda in commissione consiliare competente. La società precisa che lo scorso 15 ottobre si è verificato un disservizio alla sezione di separazione-purificazione del propilene, evento non collegato a quanto accaduto in precedenza, il cui tempo di ripristino è stato stimato in alcuni giorni. Il gas combusto è propilene e le condizioni di combustione sono in regime smokeless (il fuoco dalle torce è condizione di sicurezza). Al fine di minimizzare l’impatto, l’impianto è posto al minimo tecnico.

Qualche giorno fa erano intervenute le sigle sindacali chimiche sulla questione, Filctem Cgil e Uiltec Uil. «Prima di ogni ragionamento sui progetti futuri abbiamo chiesto chiarimenti sullo stato di sicurezza dell'impianto rispetto agli ultimi accadimenti. L'azienda ha dichiarato la piena funzionalità sotto gli aspetti della sicurezza degli impianti cracking e gli investimenti previsti a budget. Restano forti perplessità in questo progetto rispetto ai tempi di realizzo e sul valore delle produzioni. Resta la nostra convinzione che la chiusura del cracking così come annunciato è frettolosa e non garantisce la fornitura di etilene e propilene agli impianti di Ferrara e Mantova». Sulla questione anche il Partito Democratico veneziano. «Purtroppo sorge spontaneo il dubbio che si stia già pensando di destinare quell’area al turismo a scapito della tenuta industriale del nostro territorio. Se fosse così ci sarebbe la vittoria della monocultura turistica senza alcun ulteriore futuro del nostro comune. Con un'interrogazione di marzo il gruppo del Partito Democratico aveva richiesto al sindaco e all’assessore Simone Venturini di intervenire chiedendo quali fossero le intenzioni di Eni, quale fosse il futuro dei lavoratori e del piano di riconversione green delle aree in dismissione - commenta la capogruppo Monica Sambo - Nessuna risposta è stata data».

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