rotate-mobile
Cronaca

Tribunali, personale scarso e sovraccarico di lavoro: lotta impari contro la prescrizione

In questi giorni si inaugura l'anno giudiziario della corte d'Appello. Il presidente: "Siamo metà di quanti dovremmo essere, i reati si prescrivono prima dell'inizio del processo"

La giustizia, quella reale, resta un miraggio. Almeno finché le condizioni rimangono queste. Perché nei tribunali veneziani la carenza di personale, sia tra i magistrati che tra gli impiegati nelle cancellerie, rende praticamente impossibile avanzare rapidamente con i processi, con il risultato che troppi reati finiscono in prescrizione prima ancora che si riesca a portarli in Aula. È questo il principale tema trattato giovedì nel corso dell'incontro con la stampa da parte del presidente della Corte d'appello, Antonino Mazzeo Rinaldi, e del procuratore generale Antonino Condorelli, in vista dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Carenza di organico, dunque, una criticità che va inevitabilmente a ripercuotersi anche sul "prodotto giustizia". "Siamo la metà rispetto a quello che servirebbe - denunciano Mazzeo Rinaldi e Condorelli - e anche quelli effettivi non sono sempre disponibili. Così siamo costretti a lavorare con un numero esiguo sia di impiegati che di magistrati". Nell'ambito civile come nel penale, ma soprattutto in quest’ultimo. A peggiorare la situazione, poi, il fatto che questi dati vanno rapportati a una regione come il Veneto, tra le più forti d'Italia dal punto di vista economico: "Abbiamo il terzo Pil più alto - specificano - e il dato più basso sulla disoccupazione. In una regione con una vita economica così importante avremmo bisogno di gestire meglio la giustizia. Tanto più che gli organici sono fermi a quando il Veneto era una zona agricola. È una questione strutturale".

Presidente e procuratore hanno poi parlato di corruzione, ricordando che il dato italiano è il secondo peggiore in Europa: "È un problema endemico che ci portiamo avanti - ammettono - legato anche alla crisi economica e all'eccesso di burocrazia". Qualcosa di positivo, comunque, c'è: nella corte d’Appello, per quanto riguarda l'ambito civile, si prevede di terminare i processi entro tre anni in tutte le sezioni, risultato che secondo il presidente dovrebbe essere raggiunto nell'arco di due o tre anni. E poi il tema sicurezza: "Dopo i fatti di Milano c’è stato un innalzamento dei controlli nei tribunali - spiega Mazzeo Rinaldi - Oggi anche a Venezia siamo al pari con gli altri".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tribunali, personale scarso e sovraccarico di lavoro: lotta impari contro la prescrizione

VeneziaToday è in caricamento