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Cronaca

Esame degli atti Ulss3 sulla carenza di personale. Muro contro muro fra Cgil e azienda

Funzione Pubblica: «Criticità soprattutto nei Pronto Soccorso, sale operatorie e dipartimento di Salute Mentale. A rischio servizi». Ulss3: «Affermazioni pretestuose. Tavolo con i sindacati già riunito 8 volte»

«Sono 337 i dipendenti Ulss3 che nel periodo gennaio-agosto 2019 hanno cessato il rapporto di lavoro con l'azienda - secondo la Funzione Pubblica Cgil Venezia -. Di questi, il 34% è andato in pensione, mentre il 39% ha scelto volontariamente di dimettersi». I dati del sindacato, emersi dall'esame degli atti aziendali pubblicati nell’albo online, rifocalizzano l'attenzione sulla «carenza di personale nel distretto», dandone una lettura. Una quota, spiega la sigla Cgil guidata da Daniele Giordano, destinata ad aumentare anche per effetto della quota 100, che per il pubblico impiego è scattata ad agosto scorso. «Cgil mette in campo un ammirevole spiegamento di forze per analizzare i provvedimenti aziendali regolarmente pubblicati ed elaborarne creativamente i dati ivi contenuti - il commento Ulss3 - e dimentica 390 dipendenti in ingresso e 50 incontri nei primi mesi dell’anno» (tabella dati Fp Cgil Venezia).

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Personale in entrata, dati Ulss3

«Da mesi  - dice Ulss3 - si parla del tema della difficoltà del reclutamento del personale medico e del comparto sanitario a livello regionale e anche nazionale. Ciononostante, su un totale di circa 7300 dipendenti, risultano a oggi ancora da reclutare 129 medici, 60 operatori sanitari e 60 infermieri, corrispondenti complessivamente a poco più del 3% del personale. A seguito del maxi concorso per operatori sanitari di Azienda Zero, si sta procedendo a reintegrarne completamente l’organico. Cgil dimentica che alla colonna del personale in uscita va affiancata quella del personale in entrata - scrive Ulss3 -. A fronte dei 95 cessati, se ne registrano 78 in ingresso nel comparto, a fronte dei 205 cessati, si registrano 216 ingressi, tra gli Oss sono 46 i cessati, e ben 96 gli assunti».

Le assunzioni

«I reparti sono al collasso – ribadisce Giordano - ma stiamo ancora aspettando una convocazione sulla situazione del Pronto Soccorso, delle sale operatorie e del dipartimento Salute Mentale. Ogni giorno raccogliamo segnalazioni da lavoratori per ferie bloccate, riposi saltati, richiami in servizio. Tra le assunzioni effettuate nello stesso arco temporale oltre 200 sono a termine. Segno di come la direzione stia tamponando più che risolvendo. Oramai siamo a livelli preoccupanti. Ci chiediamo se il direttore generale Giuseppe Dal Ben intenda davvero affrontare questa situazione o permettere una maggiore privatizzazione dei servizi sanitari (tabella Fp Cgil Venezia). La nostra non è una generica accusa, abbiamo posto questo tema - conclude il sindacato - come interrogativo perché non si utilizzi la carenza per giustificare processi di esternalizzazione dei servizi».

Il tavolo e il confronto

«All’inizio di gennaio - replica infine Ulss3 - è stato sottoscritto con le organizzazioni sindacali del comparto un verbale d’intesa volto a consentire un costante confronto sul tema degli organici, a valutare congiuntamente eventuali ipotesi di riorganizzazione, monitorare lo stato di avanzamento delle previsioni assunzionali nonché avviare un percorso di condivisione sulle politiche nell’ambito del clima organizzativo. Il tavolo si è già riunito 8 volte, affrontando in particolare, tra gli altri, il tema delle sale operatorie. A fronte di quanto sin qui ricordato e documentato, risulta pretestuoso, gratuito e diffamatorio il riferimento all’intento di privatizzazione».
 

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