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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Tariffe sui rifiuti, a Venezia le più alte: "Ma il servizio è buono"

Indagine di Unioncamere riferita al prezzario nel biennio 2013-2014. Nel Veneto è forte la variabilità di spesa (e di qualità) a seconda dei Comuni

Un albergo di mille metri quadrati in Veneto paga 4.098 euro (+1,7%) all’anno per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani; un parrucchiere con superficie di 70 metri quadri 377 euro (+1,5%); un ristorante di 180 metri quadri 3.941 euro (-5,9%); un’industria di 3mila metri quadri 9.708 euro (+6,2%). A tanto ammonta la spesa media – cresciuta nel confronto 2014/2013 ad eccezione dei ristoranti – degli utenti-contribuenti TARI nella nostra regione. In crescita anche il servizio idrico integrato: un albergo spende 17.824 euro all’anno (+9,3%); un parrucchiere 842 euro (+7,6%); un ristorante 3.979 euro (+8,8%); un’industria alimentare 6.839 (+8,7%). Il quadro emerge dalla presentazione dei risultati dell’osservatorio regionale sulle tariffe (TASP Veneto), tenuta giovedì alla Camera di Commercio di Padova.

L’osservatorio mette a disposizione i dati sull’andamento delle tariffe dei rifiuti solidi urbani e dell’acqua potabile praticate alle famiglie ed alle imprese del Veneto, attraverso il portale https://veneto.repertoriotariffe.it. Dall’analisi dei Comuni osservati emerge la spiccata variabilità della spesa: nel caso di un’industria di trasformazione alimentare in alcuni Comuni, come Venezia, si arriva a pagare per il servizio di igiene urbana fino a 10 volte più di altri Comuni quali Chiampo. Una variabilità che si conferma anche guardando il posizionamento dei capoluoghi veneti rispetto agli altri capoluoghi italiani. Tuttavia, nella graduatoria nazionale tutti i Comuni, eccetto Venezia che si colloca tra le città più care, si posizionano al di sotto della media.

Al livello di spesa va affiancata una lettura sulla qualità del servizio: a Venezia e Padova la buona qualità giustifica il livello mediamente elevato della spesa, in modo del tutto speculare a Treviso e, in misura minore a Verona, a fronte di una spesa più contenuta si registrano livelli qualitativi non soddisfacenti. La variabilità della spesa nel caso del servizio idrico è invece piuttosto contenuta. Nel confronto nazionale, i capoluoghi veneti si posizionano nella maggioranza dei casi al di sopra o in linea con il dato medio.

Sulla qualità commerciale incidono per Belluno il tempo di attesa medio agli sportelli e i tempi di esecuzione dell’allacciamento, mentre a Venezia il tempo di attesa medio agli sportelli e il tempo massimo di prima risposta a quesiti e richieste di informazioni scritte.

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