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Zaia e il "modello morbillo": «Studenti in classe anche con compagni positivi»

Per il governatore è indispensabile che «le scuole restino libere». Nel frattempo, le curve dei contagi si appiattiscono

«Dobbiamo concentrarci sui sintomatici, perché non possiamo pensare di correre dietro a tutti i cittadini con il contact tracing». Lo ha riferito oggi il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso di un punto stampa dalla sede della protezione civile di Marghera. Per il governatore bisogna semplificare il sistema, a partire dalle scuole, per le quali propone il "modello morbillo": «chi va a scuola e ha un compagno positivo - ha spiegato - deve restare in classe. Dobbiamo chiedere che le scuole restino libere».

Alla luce dell'andamento della pandemia, il governatore si è detto convinto che sia necessario interrompere lo stato di emergenza a partire dal 31 marzo. I dati cominciano ad essere più confortanti, con un allentamento delle curve: l'Rt è sceso a 1, e se è vero che l'occupazione in area medica è arrivata al 26%, le terapie intensive sono vicine al 15%, e quindi in discesa rispetto alle scorse settimane.

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