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Economia

Bilancio 2020 Confartigianato: «Lievi segnali di crescita delle aziende, ma artigianato in difficoltà»

Nel Portogruarese il numero di aziende è leggermente aumentato. Martin: «L’economia si regge su più fattori che hanno necessità di essere integrati»

L’imprenditoria ha risentito pesantemente delle conseguenze della pandemia ma, specialmente in alcune aree, sembra aver resistito: lo testimoniano i dati delle analisi di Unioncamere/Infocamere, che attestano complessivamente un andamento demografico delle aziende leggermente in positivo. Nel 2020 sono circa 292mila, in Italia, le nuove iscrizioni e 273mila le cessazioni al registro delle imprese, con un saldo che fa segnare un +0,32%. Tra i settori che sono riusciti a reggere nonostante le difficoltà ci sono quelli delle costruzioni e delle attività professionali, scientifiche e tecniche; al contrario, hanno subito il peso della pandemia soprattutto il commercio, l’agricoltura e le attività manifatturiere.

Il territorio portogruarese mostra un andamento di questo tipo: al contrario della provincia di Venezia (-0,5%) e del Veneto (-0,6%), ha riscontrato un leggero aumento (+0,1%) delle aziende negli 11 comuni del mandamento rispetto al 2019. Stando alle elaborazioni di Confartigianato Imprese Veneto orientale su dati Infocamere, l’incremento più consistente è stato registrato a Caorle (+1,6%), seguito da Portogruaro (+0,3%) e da Pramaggiore (+0,3%); non hanno subito variazioni, invece, Concordia Sagittaria e Gruaro. Tutti gli altri Comuni hanno chiuso il 2020 in negativo: Annone Veneto -0,2%, Cinto Caomaggiore -1,6%, Fossalta di Portogruaro -1,3%, San Michele al Tagliamento -0,1%, San Stino di Livenza -0,2% e Teglio Veneto (-2,4%). Le imprese artigiane sembrano aver pagato maggiormente lo scotto dell’emergenza sanitaria, registrando una diminuzione dello -0,4%, dato negativo riscontrato anche in provincia (-0,9%), nella regione (-1,3%) e nel territorio nazionale (-0,3%). Solo Annone Veneto (+0,8%), Caorle (+2,8), Cinto Caomaggiore (+1,1%) e Concordia Sagittaria (+1,4%) hanno visto crescere le attività artigiane. Rispetto agli anni precedenti, dai dati si evince un lieve miglioramento nella totalità delle aziende attive, delle quali tuttavia quelle artigiane continuano a seguire un trend purtroppo in negativo. Già dal primo semestre del 2018 a quello del 2019 era stato registrato un calo complessivo del -1,1%. Dal punto di vista dei settori, hanno avuto la meglio le costruzioni, con un incremento di imprese totali di 17 unità (+1,2%), delle quali artigiane +1,8%, e le attività immobiliari, con la crescita di ben 15 aziende (+2,9%). Bilancio in perdita invece nell’ambito dell’agricoltura, che ha subito una diminuzione totale di 15 attività (-0,9%), delle quali tre sono artigiane (-6,1%), e delle attività manifatturiere, con un decremento del -2%, 13 delle quali artigiane (-3,4%).

«I numeri parlano chiaro - commenta Siro Martin, presidente di Confartigianato Imprese Veneto orientale -. Le aziende del nostro territorio hanno subito una lieve crescita, ma il mondo dell’artigianato continua a fare i conti con delle difficoltà, appesantite nel 2020 dall’emergenza sanitaria. Vi è una grande necessità di tornare ad affermare il ruolo dell’artigianato e delle micro e piccole imprese con la tutela e lo sviluppo delle loro risorse imprenditoriali e finanziarie. La pandemia ha dimostrato che l’economia deve reggersi su più fattori e deve essere integrata tra artigianato, turismo, commercio, servizi pubblici e residenzialità, ripristinando tutti i servizi di prossimità quali uffici pubblici, tribunali, nidi per l’infanzia e rafforzando il distretto scolastico e le università».

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