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Economia Santa Maria di Sala / Tabina

Speedline, i sindacati temono lo svuotamento dell'impianto. La trattativa non parte

Programmata per oggi in Regione tra azienda e parti sociali, non è cominciata. Fim e Fiom: «I nostri dati non coincidono con quelli del gruppo Ronal sulle campionature portate altrove». Donazzan: «Qui non sarà come in Wanbao Acc»

«I dati sulle campionature non coincidono. Ci hanno chiesto di sbloccare i cancelli e lasciar uscire la merce, e noi così abbiamo fatto. Ma per cominciare a tracciare un piano di salvataggio della Speedline insieme, serve chiarezza. Bisogna ripartire a bocce ferme, e avere chiaro cosa delle campionature sia stato portato fuori, verso altri stabilimenti». Commenta così la falsa partenza delle trattative di oggi, fra il gruppo Ronal e le parti sociali della Speedline, il sindacalista Matteo Masiero (Fim Cisl). «L'azienda ci ha rassicurato, dicendo che ci darà le informazioni richieste a breve. Speriamo di tornare al tavolo già questa settimana».

Dopo la riunione dello scorso 7 gennaio, durante la quale era stata ottenuta la revoca della decisione di chiusura dello stabilimento veneziano da parte della multinazionale proprietaria Ronal, oggi la discussione doveva entrare nel vivo della questione, alla presenza dell'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, come previsto dopo il passaggio al Mise (ministero dello Sviluppo). Ma non è stato così. I sindacati Fim e Fiom hanno chiesto sicurezze sul ruolo produttivo dello stabilimento di Tabina (Santa Maria di Sala).

«Da questo incontro sono emerse diverse criticità – commenta Donazzan dall’Unità di crisi della Regione -. I sindacati hanno rilevato delle questioni che appaiono molto significative, manifestando la preoccupazione che, al di là degli impegni presi dalla proprietà il 7 gennaio scorso, si stia procedendo allo svuotamento dello stabilimento. È una preoccupazione molto sentita e condivisa rispetto al concreto rischio di depauperamento di Speedline. Nella mia esperienza da assessore regionale al Lavoro – aggiunge Donazzan - ho già vissuto situazioni con trattative non trasparenti, tese al raggiungimento dell’obiettivo della chiusura, attraverso lo svuotamento dell’impianto, delle produzioni, la cessione dei brevetti e degli stampi. Non vogliamo che si ripeta questa triste storia. Fu così per Wanbao Acc (ditta che producono compressori per la refrigerazione, pompe di calore e condizionatori d'aria). Non deve essere per Speedline».

«Non ci bastano le parole - afferma il presidente della Regione Luca Zaia - Serve che agli impegni dichiarati facciano seguito azioni concrete che salvaguardano il livello produttivo e, soprattutto, il livello occupazionale di un’azienda di pregio che rappresenta un punto di riferimento per il territorio».

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