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Ok al dl grandi navi. Lega soddisfatta, Pd: «Risorse per le imprese del Mose». Moretto incalza

Via libera dopo una discussione fiume al decreto legge in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico e del trasporto delle merci nella laguna di Venezia

Con 370 voti a favore, 16 contrari (i deputati l'Alternativa c'è) e 29 astenuti (i deputati di FdI) è stato approvato oggi, mercoledì 12 maggio, in via definitiva alla Camera il decreto legge in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico e del trasporto marittimo delle merci nella laguna di Venezia. Lo riporta Ansa. «Vittoria della Lega: dal governo è arrivato l'ok alla risoluzione - commenta il deputato Alex Bazzaro - Continua la battaglia per difendere il porto e i lavoratori. Dopo oltre 24 ore di discussione, si è raggiuta una prima e importante vittoria per Venezia, le specificità della città lagunare e le grandi navi. Sono soddisfatto che grazie alla Lega al governo sia stato possibile raggiungere l’obiettivo e portare a casa l’impegno del Parlamento anche se questo è solo l’inizio: la nostra battaglia per difendere il porto e i 20 mila posti di lavoro del comparto continua. Questa mattina ha prevalso il buonsenso e la serietà con il sì a un decreto che abbiamo approvato nonostante contenga diverse mancanze al suo interno. Bene l’ascolto delle istanze dell’amministrazione comunale veneziana, da sempre in prima linea per dare risposta concrete alle esigenze della città, e di noi parlamentari locali leghisti che, fin dall’inizio, abbiamo trasmesso indicazioni sicuramente utili affinché si procedesse rapidamente a mettere in pratica interventi strutturali e finanziamenti certi per Venezia».

«A breve i passaggi delle grandi navi riprenderanno - ha commentato l'onorevole Nicola Pellicani anticipando la dichiarazione di voto a favore sul decreto legge Grandi navi poi approvatoalla Camera - Da giugno tre navi settimanalmente torneranno a transitare in Bacino San Marco e lungo il canale della Giudecca - Se da mesi tutti sosteniamo che bisogna ripartire meglio di come eravamo rimasti nel 2019 - ha proseguito Pellicani - vuol dire che vanno individuate con urgenza soluzioni provvisorie. L'ultimo Comitatone aveva indicato la prima zona industriale di Porto Marghera. Bisogna però indicare tempi certi e ribadire che non è pensabile lo scavo di altri canali. Ma nel frattempo non è pensabile restare fermi. I problemi di Venezia vanno affrontati in modo unitario: navi, porto, turismo, residenza, manutenzione della città, bonifiche a Porto Marghera. E anche la crisi drammatica che stanno vivendo le imprese del Mose: i lavori sono fermi da mesi e il Consorzio Venezia Nuova rischia di fallire. Tutti credono che Mose sia già operativo ma non è così. Rischiamo una figuraccia e sono a rischio centinaia di posti di lavoro. Non deve succedere e non succederà se tutti faranno la loro parte a partire dal governo. Iniziando con lo sblocco delle risorse ferme al Cipe».

«Mentre si procederà al concorso di idee va trovata una soluzione temporanea ora, subito, per l’attracco delle grandi navi - afferma la deputata Sara Moretto, capogruppo Italia Viva alla Camera -. La soluzione c’è, è individuata da tempo: l’approdo nella zona portuale di Marghera. Non esulto per questa norma, inserita in un decreto d’urgenza per sancire un ulteriore rinvio delle decisioni - aggiunge -. Prendo atto di un passaggio che, a mio parere, da un lato potrà forse far emergere nuovi progetti di fattibilità complessivi, ma dall’altro pare ignorare gli anni di dibattito, i progetti già depositati, le decisioni del Comitatone. La città, gli operatori portuali, l’intero territorio metropolitano hanno bisogno di certezze sui tempi, anche sulla convocazione urgente del comitatone».

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