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Avanzo di 91 milioni di euro nel bilancio, l'affondo: «Sono stati tolti servizi alla città»

Il Partito Democratico: «A pagare gli asili, i trasporti e la cultura. Investimenti esigui sulla residenza pubblica. Cittadella dello sport, ipoteca sulle risorse future»

Il rendiconto di gestione del Comune di Venezia si chiuderà con un avanzo di 91 milioni di euro per il 2021, ha detto l'assessore al Bilancio Michele Zuin mercoledì: «allo stesso tempo siamo riusciti a sostenere il tessuto socio-economico in questi anni di crisi per la pandemia». Dalla segreteria del Partito Democratico veneziano vedono questa cifra come «un ammontare enorme in rapporto alla mancanza di investimenti e risorse sul territorio dell’ultimo biennio, in relazione al patrimonio pubblico abitativo, ai tagli del trasporto pubblico locale, alla cultura, ai servizi di istruzione della scuola dell’infanzia, al sostegno al commercio e all’artigianato, al comporta museale, alle tradizioni e al sociale».

«Un avanzo di tale portata significa che non si è programmata l’adeguata distribuzione delle risorse sul territorio - scrivono Monica Sambo (segretaria Pd) e Tommaso Bortoluzzi (segreteria Pd, con delega al bilancio) - La strada dell’aumento degli avanzi di Bilancio - nel 2019 l’avanzo ammontava alla cifra di 62 milioni di euro -  è un percorso generato da trasferimenti di risorse dello Stato (457 milioni di euro provenienti dal governo Renzi con il Patto Per Venezia nel solo periodo 2016-2019) e da tagli generalizzati ai servizi sul territorio»

L'amministrazione, come ha spiegato, intende investire l'avanzo di bilancio nella cittadella dello sport, poiché solo una parte del costo complessivo, 280 mlioni, avrà copertura dalle risorse del Pnrr, mentre circa 200 milioni saranno a carico del Comune. «Se si accendono nuovi mutui - commenta il Pd - c'è il rischio che con i tassi d'interesse in crescita l'indebitamento costi un salasso e che anche la stima dell'importo dei lavori aumenti, visto l'andamento in crescita del prezzo delle materie prime». Per il Pd, anche «sulla residenza pubblica il Comune ha investito poco: mai oltre il 3-4 % delle entrate ordinarie, da 1,5 milioni di euro a punte massime di 6 milioni nelle annualità precedenti: una esiguità. L’errato impiego delle risorse non ha fatto eccezione nemmeno nell’impiego dell'imposta di soggiorno, il cui ammontare complessivo incassato dal Comune sfiora i 180 milioni di euro nell’ultimo quinquennio, e doveva servire anche a sostenere la cultura, le strutture ricettive, il comparto museale e delle tradizioni locali».

Sul trasporto pubblico, scrive il Pd, «dopo due anni di pandemia non si è ancora in grado di presentare un serio piano industriale e si è dovuti intervenire con contributi dello Stato per 40 milioni di euro. Mentre riguardo alla rigenerazione urbana, il Comune ha preferito realizzare un parcheggio in zona Porto di Cavergnago piuttosto che investire sull'area del mercato realtino, per cui numerose proposte sono state avanzate, ma non hanno trovato alcun impegno da parte dell’amministrazione. La totale mancanza di discussione in Consiglio comunale - conclude il Pd - il mancato coinvolgimento delle associazioni di categoria, sigle sindacali, associazioni di volontariato, culturali, sportive dilettantistiche del territorio si traduce in un programma basato sulla mera realizzazione di una cittadella dello sport, i cui costi graveranno quasi interamente sul bilancio comunale, ipotecando importanti risorse. Noi riteniamo che un serio programma politico debba essere condiviso, avere come faro le principali esigenze della comunità locale, la tutela del servizi, la qualità della vita, la realizzazione di strutture pubbliche polifunzionali, con l’apporto del capitale privato, gli investimenti sulla transizione energetica».

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