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Politica Campo dei Gesuiti

Terra&Acqua 2020: «Si cambia musica. Sfoltimento delle partecipate e posti barca»

La lista presentata l'1 luglio in campo dei Gesuiti. Ne parla Marco Gasparinetti del 25 Aprile. I nomi di alcuni consiglieri. Il 16 la squadra al completo. Poi si sceglie in sindaco. «Non è Pier Alvise Zorzi»

Una sfera che ricorda il globo terrestre la forma del simbolo. Il nome della lista che contiene 2 degli elementi: terra e acqua. In 325 avevano firmato un manifesto un mese fa e oggi, mercoledì primo luglio, si sono presentati come movimento politico. Marco Gasparinetti a fare da garante, «come fu Beppe Grillo, uno dei principali attori politici degli ultimi anni, senza essere stato candidato in politica. Ma questo lo stabiliranno i consiglieri», dice il portavoce del Gruppo civico 25 Aprile della Bragora. «Abbiamo dovuto compiere il salto. A malincuore, perché la nostra forza è sempre stata quella di non avere secondi fini. Ma il coronavirus e prima l'acqua granda hanno messo in troppi nelle condizioni di non riuscire a pagare le bollette. E siamo dovuti intervenire. Durante il lockdown - dice Gasparinetti - ho fatto il giro delle 7 chiese (così si chiamò il  pellegrinaggio a piedi di San Filippo Neri). I tempi erano maturi per cambiare musica. La città chiede di creare le condizioni per una economia diversificata».

I candidati

A forma di sfera è il logo ed è a cerchio che si sono disposti in campo dei Gesuiti, alle Fondamente Nove, i primi 18 dei 36 consiglieri comunali candidati per prendere la guida della città, senza scombinare la disposizione circolare, simbolo di inclusione e protezione, neanche quando una parte è finita sotto la candela del sole di mezzogiorno. Il 16 luglio diventerà pubblica la squadra al completo, e sarà noto il nome del sindaco. Il primo cittadino candidato formerà la giunta. Assessorati separati: sport, cultura e commercio. Solo la residenzialità sarà delega del sindaco, spiega Gasparinetti. «Non condividiamo con il Pd la proposta di 2 vicensidaci. Baretta lo fa forse perché sarà un sindaco part time, che continua a svolgere il suo sottosegretariato altrove. Mestre avrà un suo prosindaco». C'è già il nome di un assessore designato alla sicurezza, che è Ottavio Serena. E ne arriverà un altro (forse Claudio Vernier, presidente dell'associazione piazza San Marco, o Stefano Croce, rappresentante delle guide turistiche) al turismo. «Le altre caselle sono vuote. Potrebbero essere assegnate a nomi di liste che decidono di confluire entro il 16 luglio». Siamo Venezia (di Jacopo Linetti) e Noi per Venezia (di Francesco Duse) lo hanno fatto.

Il programma

Il programma sarà depositato il 22 agosto, come legge vuole. Con delibera di giunta nei primi 100 giorni Terra e Acqua intende: istituire e rendere operativi i posti barca a tempo, «ancora non ci sono, anche se sono stati annunciati». Fare un censimento di tutte le strutture abitative. Non si pensa, a differenza del Pd, di affidare la gestione delle case pubbliche a Insula. «È un carrozzone - per Gasparinetti - Non vogliamo moltiplicare partecipate e agenzie. Al contrario, con una spending review si va a sfoltire la giungla delle partecipate e a liberare risorse per la residenzialità. Per quanto riguarda me - dice il portavoce del Gruppo 25 Aprile - non ho precedenti penali, non ho interessi, aziende di famiglia né plateatici. Saranno i 36 candidati a scegliere».

Tra i consiglieri

«A fine marzo è stato commissionato il primo sondaggio. Oltre 1200 intervistati. Il 60% ha dichiarato di non riconoscersi in nessuno dei 4 candidati sindaco. Siamo qui per dare voce a quel 60%». Persone mai candidate. C'è Andrea Zorzi, insegnante a Firenze e avvocato a Venezia, papà convinto che si possa ancora vivere e lavorare in laguna. Chiara Regina, è un'operaia di Marghera. Pierpaolo Doz di Mestre è esperto di ambiente. Sara De Polo di Murano è una mamma, lavoratrice del turismo ora in attesa di tornare alla sua occupazione. Magda Pattarello si candida perché Venezia e Mestre devono garantire più accessibilità per i portatori di handicap. Lei lo è. Dario Vianello di Favaro è un pilota di barche motorizzate in pensione. «Sono stato tra quelli che hanno creato il parco della laguna Nord, progetto bocciato 5 anni fa. Le risorse le posso spendere per contribuire a un disegno diverso di città», dice. C'è una lavoratrice della Sanità. Petra Reski è invece una giornalista tedesca, innamorata della città, di cui conosce il lato oscuro dagli ultimi 30 anni a questa parte, e di un veneziano. Aline Cendon è un'ex autrice Rai. Alessandro Bressanello si occupa da sempre di cinema e teatro. Elisabetta Casaburi è un'artigiana, Francesco Duse è informatico, mentre Elena Almansi è campionessa di voga veneta. Francesco Falcieri è un ricercatore trentino, ma ormai da 12 anni è residente a Venezia. Francesca Ranieri siciliana, e veneta di adozione, è un'archeologa medievale.

Grandi navi

Non devono andare a Marghera. Non devono andare in Marittima. Le grandi navi devono rispettare il decreto Clini Passera. Non è la laguna a doversi adattare alle navi, e nemmeno ai lancioni, per la neonata lista Terra e Acqua 2020. Il canale dei Petroli non si presta. L'85% del traffico del porto è commerciale, con 20 mila posti di lavoro. La crocieristica deve andare altrove. In Marittima solo yacht e imbarcazioni da turismo compatibili. «Se vogliamo ripartire con turismo sostenibile e pernottante, quello che riesce a capire Venezia, il resto va gestito. Rovesciamo il principio di Pareto che sta operando: l'80% di inquinamento è generato dal 20% dei mezzi circolanti e invece l'80% del lavoro dipende dal 20% di turismo. «Mettere tutte le uova nello stesso cesto, quando esso cade, assicura il disastro. Serve un turismo che non lascia a piedi alla prima difficoltà», dice Gasparinetti. Fra le proposte, il bilancio partecipato comunale. «Il programma è partecipato. Resterà aperto a qualunque contributo esterno. Terra e Acqua 2020 è il soggetto politico che si candida alle comunali. Chi vuole dare un contributo lo potrà fare: c'è una mappa interattiva con tutte le aree territoriali cui dobbiamo dare voce».

Mose

Prevenzione, riqualificazione, luoghi di aggregazione per i giovani, nel programma. Occorre capire se il Mose funziona, dopo una spesa pubblica di 5 milioni. «Siamo vicini al test finale, sarebbe folle dire di non volerlo. Se non funziona ci costituiamo parte civile e denunciamo i responsabili». E sulla residenzialità: «dovevano tornare a 30 mila i residenti a Venezia, ne abbiamo persi 10 mila in 4 anni, anche da Mestre se ne vanno. Nei primi 100 giorni intanto faremo una moratoria sui nuovi alberghi e i centri commerciali; lo avevamo già detto. Alcuni ci hanno ripreso. Ci fa piacere, vuol dire che condividono. Sarà più facile fare accordi al secondo turno. Parleremo con tutti, nessuno escluso. Ci potrebbero essere liste collegate alla nostra: non poniamo limiti alla divina provvidenza. Dimenticatevi tutto quello che avete visto finora e preparatevi a grandi sorprese».

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