Cinque anni fa se ne andava Sara Anzanello: il ricordo della campionessa di San Donà di Piave

Tre edizioni della Coppa Italia, due della Supercoppa Italiana, una Coppa CEV e tanti titoli conquistati con la Nazionale, tra cui l’incredibile oro ai Mondiali del 2002. Il palmares di Sara Anzanello è di tutto rispetto, ma la giocatrice di San Donà di Piave era soprattutto una persona innamorata della vita, quella vita che per lei si è purtroppo interrotta cinque anni fa. Era il 25 ottobre del 2018 quando la notizia della sua scomparsa lasciò attonito non solo il mondo della pallavolo. Al culmine di una carriera folgorante e piena di sorrisi, gli ultimi cinque anni dell’esistenza di Sara Anzanello non sono stati affatto semplici.

Dopo aver contratto una rara forma di epatite nel 2013 mentre era impegnata a giocare in Azerbaigian, riuscì a sopravvivere grazie a un trapianto di fegato. Purtroppo però le sfide per la campionessa sandonatese non erano terminate. In seguito alle complicazioni di un linfoma diagnosticato appena due mesi prima, morì ad appena 38 anni mentre sembrava aver superato le prove più dure che la vita le aveva offerto. Nessuno l’ha però dimenticata, come dimostrato dall’affetto che ancora i tifosi le dimostrano e dalle iniziative in suo onore.

Proprio pochi giorni fa si è svolto a Ponte di Piave, città in cui è cresciuta, “Ricordando Sara” nel palazzetto a lei intitolato. Ottanta giovanissimi atleti si sono sfidati a spikeball, l’apertura ufficiale della stagione sportiva. Inoltre è andata in scena la partita tra la Nazionale Italiana Pallavolo trapiantati e dializzati e la Nuova Polisportiva Vallonto, un’amichevole di forte impatto e significato. Quello di Anza, come lei amava farsi chiamare, è un ricordo che non sbiadisce e che viene giustamente tenuto in vita da chi le ha voluto bene, a partire dalle compagne di squadra di quell’indimenticabile medaglia d’oro conquistata in Germania contro qualsiasi pronostico.

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