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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Actv, denunce per i disservizi e un nuovo sciopero. Sindacati avanti su strade diverse

Tre lettere separate dai confederali Cgil, Cisl e Uil per chiedere un incontro ad Avm. L'azienda tira dritto: «Riprendere il confronto sul nuovo contratto integrativo di Gruppo e arrivare a una sintesi a fine ottobre-metà novembre»

Sono pronti allo sciopero se l'azienda non li incontrerà. Non intendono ripartire dalla trattazione dell'integrativo, intendono discutere «del futuro dell'azienda e del lavoro, la ​quota del Fondo nazionale trasporti che spetta a Venezia, ​le ore moto e i chilometri, il livello di servizio e il fabbisogno di personale e turnover». Per i sindacati della linea dura, Cgil, Ugl e Usb, che il 14 ottobre scorso hanno chiesto un incontro al Gruppo Avm, (e a Comune, Regione, Ministero dei Trasporti e Prefetto) è necessario partire «dai disagi e i disservizi continui e la quantità di trasporto insufficiente rispetto alla domanda, che da l'immagine di un servizio che squalifica la città. Tutto questo - affermano - è il risultato di una cattiva gestione. Non è colpa dei lavoratori». Procedono dunque alla richiesta di raffreddamento in prefettura e se non venissero convocati vanno avanti con lo sciopero. In arrivo dalle sigle stesse anche una doppia denuncia: alle associazioni dei consumatori per la qualità del servizio, e all'Ispettorato del lavoro e allo Spisal per uso «spregiudicato» dello straordinario e la sospensione dei riposi.

Rispetto alla richiesta d'incontro Avm tira dritto e risponde a tutti, anche al resto del fronte sindacale (Cisl, Uil, Faisa Cisal), che intende «riprendere il confronto sul nuovo contratto integrativo di Gruppo, alla fine della fase istruttoria, a partire dalla proposta di accordo che è stata sottoposta al referendum di agosto scorso, per arrivare a una sintesi verso fine ottobre-metà novembre». Cisl e Uil, procedendo separatamente, scelgono strade diverse. «Chiediamo un incontro al sindaco per sapere a che punto è il tavolo istituzionale per il riconoscimento della specificità di Venezia, e il finanziamento delle ore moto non ammesse a contributo, cioè che non possono essere pagate con i ricavi dei biglietti turistici. Nostro obbiettivo è alleggerire il carico dei lavoratori che stanno operando con turni insostenibili, e discutere di ferie e riposi, oltre alle assunzioni degli stagionali per i fine settimana, magari con part time verticale e alla copertura dei posti di quanti sono andati in pensione», sostiene Marino De Terlizzi (Fit Cisl). «Comune e Regione hanno anticipato delle risorse ad Avm. Forse è il caso di rifare i conteggi e capire quanti di quei due miliardi e mezzo di fondi nazionali per i trasporti pubblici arriveranno a Venezia, e se alla fine l'azienda potrà chiudere il bilancio in pareggio senza più chiedere sacrifici ai lavoratori», argomenta Francesco Sambo (Uiltrasporti).

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