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Cronaca

Assolti per la strage di Piazza della Loggia: carneficina senza colpevoli

I veneziani Carlo Maria Maggi e Delfo Zorzi sono stati prosciolti stamattina assieme agli altri tre imputati Maurizio Tramonte, Francesco Delfino e Pino Rauti per la bomba del 1974 a Brescia

Tutti assolti. Questo hanno deciso i giudici della Corte di appello di Brescia. Carlo Maria Maggi, medico veneziano, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e il generale dei carabinieri Francesco Delfino, nel quarto processo sulla strage di Piazza della Loggia, secondo la giustizia italiana non sarebbero gli autori e gli ispiratori dell'esplosione del 28 maggio 1974 che causò otto morti e oltre cento feriti. In primo grado, il 16 novembre 2010, i quattro erano stati assolti con formula dubitativa.

 

"Ero pacifico. Me l'aspettavo perché sono assolutamente innocente": Carlo Maria Maggi ha atteso l'esito del processo nella sua casa all'isola della Giudecca. "Mi hanno appena detto dell'assoluzione al telefono - ha detto all'Ansa - e sono contento. Ho atteso l'esito con fiducia, ma anche con un po' di paura. L'unica certezza è che io non c'entro niente con quella strage".

Nei confronti del quinto imputato del processo di primo grado, Pino Rauti, anch'egli assolto, non era stato presentato ricorso da parte della Procura ma da due parti civili: la Camera del Lavoro di Brescia ed Elvezio Natali, un familiare di una delle vittime della strage. Uno dei ricorsi è stato dichiarato inammissibile con la conseguente disposizione del pagamento delle spese processuali a carico delle parti civili. Prima di leggere la sentenza, il presidente della Corte d'assise d'appello, Enzo Platé, ha ringraziato i giudici popolari per l'impegno e lo scrupolo profusi durante la durata del processo.

Il procuratore Roberto Di Martino e il pm Francesco Piantoni, titolari dell'inchiesta, si sono detti "sereni perché è stato fatto tutto il possibile". "Ormai è una vicenda che va affidata alla storia, ancor più che alla giustizia", ha commentato Di Martino. La procura ora attenderà, tra 90 giorni, il deposito delle motivazioni per decidere se ricorrere in Cassazione.

Il difensore dell'ex ordinovista Delfo Zorzi, Antonio Franchini, si aspettava questa sentenza. "Spero solo che il pg non voglia impugnare in Cassazione, perché sarebbe procrastinata l'attesa di questi familiari delle vittime ai quali siamo vicini". L'avvocato Franchini ha parlato di "processo senza prove" e ha già informato il suo assistito.

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