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Cronaca

La "vedova nera" rifugiata a Venezia viene arrestata in Spagna

La donna è accusata di essere la mandante dell'omicidio del compagno, il miliardario canadese Adam Anhang, ucciso a pugnalate nel 2005

La stampa internazionale l'aveva battezzata la "vedova nera", presunta protagonista di una storia criminale che ha abbracciato i due lati dell'Oceano. Aurea Vazquez Rijos, trentenne portoricana, è stata fermata domenica scorsa all'aeroporto di Madrid perché accusata di essere stata la mandante dell'omicidio nel 2005 del marito Adam Anhang, 32 anni, miliardario canadese che aveva fatto fortuna con i casinò. Avvenente lei, ricco lui. La loro storia si conclude nel sangue fuori da un locale di Portorico mentre la coppia stava uscendo a braccetto. Un killer, secondo l'accusa assoldato proprio dalla donna con una ricompensa di tre milioni di euro, uccise a coltellate il giovane imprenditore.

RIFUGIATA - Fin da subito si rincorsero le voci di una possibile implicazione della moglie, che tra l'altro aveva annunciato al futuro consorte una gravidanza inesistente forse per raggiungere l'obiettivo del matrimonio. Per questo la donna decise di prendere l'aereo e trasferirsi in Italia, consapevole delle leggi internazionali sull'estradizione, che non sarebbe stata concessa per presunti reati che prevedono la pena di morte in Portorico. Proprio durante questo viaggio la donna avrebbe cercato appoggi all'interno della comunità ebraica di Venezia, bazzicando al Ghetto. Mentre nientemeno che l'FBI le dava la caccia. Nel Belpaese la donna si è costruita una nuova vita, dando alla luce anche due gemelline. Visto però che in laguna non avrebbe ottenuto alcuna calda accoglienza, la trentenne avrebbe optato per aprire un'agenzia viaggi a Firenze, nelle vicinanze della sinagoga. Poi le manette, scattate domenica scorsa in Spagna.

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