rotate-mobile
La querelle / Mestre Centro

Banksy "falsi" a M9, ora Metamorfosi annuncia querela

La società che organizza la mostra: «Da Antonelli - il curatore che ha presentato l'esposto - informazioni false e distorte». Le due opere contestate ritirate temporaneamente dalla mostra

Non solo un esposto in procura, ma anche una querela conseguente, intorno alla mostra Banksy. Painting Walls in corso all'M9 di Mestre. Pochi giorni fa Stefano Antonelli, curatore esperto di Banksy, ha presentato un esposto in procura a Venezia - e a Ravenna, per una mostra parallela in corso a Cervia - in cui spiega come si troverebbero esposte all'M9 due opere non autentiche, ma non indicate come tali; ora la società organizzatrice della mostra, Metamorfosi, ha annunciato con una nota stampa una querela nei confronti di Antonelli stesso.

Nel mentre, il museo M9 ha fatto sapere di aver ritirato temporaneamente dall'esposizione le due opere, in via cautelativa e temporanea, in attesa degli accertamenti delle autorità competenti.  «L’esposto che riporta notizie false, le dichiarazioni rese in questi giorni ai mezzi di comunicazione e le azioni messe in atto da Antonelli - non nuovo a comportamenti di questo tipo - configurano una gravissima lesione della credibilità del nostro gruppo» recita la nota di Metamorfosi. La nota aggiunge che «la decisione di ritirare preventivamente dall’esposizione le opere contestate, pur in assenza di qualsiasi procedimento giudiziario, per metterle a disposizione delle autorità competenti al fine di compiere le verifiche necessarie, è una manifestazione di senso di responsabilità e di rispetto per l’opinione pubblica a cui l’iniziativa di Antonelli ha trasmesso informazioni false e distorte».

Metamorfosi, insieme a M9, ha già chiarito come le due opere in questione non siano autentiche, ma provenienti da Dismaland, una istallazione nel Somerset datata 2015: quindi esempio della produzione di Banksy, e battute all'asta successivamente come tali. Secondo l'esposto presentato in procura, questa non autencità non era stata chiarita né nel catalogo della mostra, né nell'esposizione. Raggiunto telefonicamente, Stefano Antonelli chiarisce perché nell'esposto parli di "falsi": «Se espongo due opere con la firma Banksy, in una mostra su Banksy, circondate da opere di Banksy, il pubblico, ancor più in un museo, è indotto a pensare che siano di Banksy: ma non lo sono, sono dei banali falsi, come tanti ne circolano in giro». Se fossero degli spray su cartone di Banksy come indicato, sostiene Antonelli, varrebbero oltre un milione di euro l'uno. Pietro Folena, presidente di Metamorfosi, nega categoricamente che le due opere siano state esposte o presentate come originali di Banksy: «Sono esposte una sezione di memorabilia di Dismaland, in modo chiaro, come souvenir, come tante altre in mostra. Si è creata volutamente una confusione, è chiaro nel catalogo, ed è chiaro nella mostra», per questo la querela. «Le nostre mostre non sono mai state contestate da nessuno» conclude.

Il sito ufficiale di Banksy, il Pest Control Office, chiarisce che "non ci sono certificati di autenticità di Dismaland" e mette in guardia dal diffondere opere non autenticate. Le autorità dovranno chiarire i termini della questione. Antonelli sulla querela annunciata si dice sereno: «Se arriverà, saremo costretti a sapere la verità».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Banksy "falsi" a M9, ora Metamorfosi annuncia querela

VeneziaToday è in caricamento