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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Biennale, il padiglione di Israele rimane chiuso per la protesta di artisti e curatori

«Fino al cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi», recita il cartello affisso, senza preavviso, al Padiglione che da mesi era al centro delle proteste

Il Padiglione di Israele, alla Biennale di Venezia che inaugura (per la stampa) oggi, e aprirà al pubblico il 20 aprile, rimarrà chiuso a tempo indeterminato. «L'artista e i curatori apriranno l'esibizione quando sarà raggiunto un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi» recita il cartello affisso sul Padiglione che, secondo quanto annunciato, avrebbe dovuto aprire regolarmente, nonostante le pressioni che chiedevano un ritiro di Israele dall'esibizione.

La scelta di chiudere è dell'artista, Ruth Patir, di concerto con i curatori, come ha confermato lei stessa in una dichiarazione al New York Times: «Lo detesto, ma credo sia importante» ha spiegato l'artista, riconoscendo che la situazione a Gaza sia «molto più grande» di lei, nonostante la straordinaria opportunità professionale che Biennale rappresenta. Patir ha spiegato di essere arrivata a questa decisione di recente, perché sperava che la situazione a Gaza si risolvesse, e crede ancora che si potrà aprire prima del 24 novembre, chiusura di Biennale. I curatori hanno condiviso la sua scelta.

Il messaggio affisso sulla vetrata del padiglione-2

La decisione, di cui, secondo i curatori, non è detto che il governo israeliano fosse informato, arriva come un fulmine a ciel sereno, dato che nonostante decine di migliaia di firme raccolte per chiederne la chiusura, l'esposizione era stata sempre confermata, con il sostegno di Biennale e del ministero della Cultura italiano. Si crea invece una situazione simile a quella del 2022, quando artisti e curatori russi si rifiutarono di esporre in Biennale in protesta con il loro governo dopo l'invasione dell'Ucraina, con la differenza, rispetto ad allora, che non c'è stata condanna dell'aggressione da parte dei vertici di Biennale. Il Padiglione era anzi attenzionato per paura contestazioni. Paura che però non sembra aver condizionato la scelta dell'artista, maturata per motivi diversi.

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