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Cronaca

La ricetta di Brugnaro sugli affitti brevi: «Limiti a chi ignora le regole»

Una proposta concertativa per il regolamento atteso da due anni. Il sindaco sul ticket d'accesso: «Non chiude la città, è per i residenti»

Si delineano i dettagli del regolamento sul tema locazioni turistiche che il comune di Venezia, che ha il potere di regolamentare il settore da luglio 2022, sta redigendo, seppur per ora senza che sia stato diffuso un testo.

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Ieri sera, in occasione del Venice Hotel Market, il sindaco Luigi Brugnaro ha spiegato ai giornalisti presenti che si sta arrivando a un "accordo" con le associazioni dei locatari, che sarà portato in consiglio comunale. «Se dai proprietari non viene spiegato al turista come si deve comportare» in città, ha spiegato il sindaco «e non viene garantito l'incoming (cioè l'accoglienza, nda) nelle apposite lingue, queste locazioni avranno solo un tetto di 90 giorni all'anno di affitto, non di più». Si tratta di dichiarazioni in linea con quelle rilasciate dal sindaco al Corriere della Sera, sullo stesso tema, all'inizio di marzo, spiegando come fosse meglio, sul tema delle locazioni turistiche, utilizzare un approccio concertativo e non coercitivo: «Ci stiamo confrontando con proprietari e categorie per creare un registro degli immobili facoltativo - aveva detto il sindaco - a chi si iscrive diamo la possibilità di affittare tutto l’anno con regole da rispettare, gli altri avranno dei limiti».

Si va quindi verso un regolamento che punta a migliorare l'offerta turistica e la qualità del servizio offerto, senza per questo limitare il numero di locazioni ma dando ai proprietari la possibilità di scegliere: chi sceglierà di offrire un servizio peggiore, potrà  affittare regolarmente per 90 giorni l'anno al massimo. Un regolamento - stando a quanto dichiarato, e in assenza di bozze disponibili - molto diverso da quello in vigore in altre città europee che affrontano problemi simili a quello di Venezia su affitti e locazioni turistiche, come Amsterdam, Parigi, Londra o Barcellona, dove sono stati introdotti limiti di vario genere, da un massimo di notti l'anno, all'obbligo per chi affitta di risiedere nella casa affittata, a un blocco delle nuove locazioni in determinate aree della città.  Il comune di Venezia è l'unico comune d'Italia, ad oggi, che ha il potere di regolamentare il settore delle locazioni brevi - potere richiesto da altri sindaci, in particolare dal 2023 -, grazie all'emendamento Pellicani votato all'unanimità dal parlamento nel luglio 2022, che però ha lasciato al comune stesso la responsabilità di decidere come farlo.

Sempre parlando di residenzialità, oggi il sindaco di Venezia ha presentato nella sede dell'Associazione della Stampa Estera il contributo d'accesso alla città, il ticket sperimentale che sarà applicato per 29 giorni, dalle 8.30 alle 16, a partite dal 25 aprile. Il sindaco ha chiarito che «non è per fare cassa, è una sperimentazione di poche giornate. Il primo obiettivo è difendere la città e riuscire a renderla vivibile». Brugnaro ha ribadito che l'operazione «non è per chiudere una città, non è una caserma, non c'è un numero chiuso. Stiamo cercando di rendere prenotabile una città». Per quest'anno la prenotazione sarà de facto facoltativa per chi paga, con ticket che si potranno acquistare in tabaccheria o alle biglietterie Actv, mentre per ora resta obbligatoria per chi è esentato dal pagamento, come lavoratori o familiari di residenti. 

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