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Cronaca Marghera / Porto Marghera

"Renzi si ricordi di noi. Dopo la Brexit si pensi a una no tax area anche a Porto Marghera"

Il sindaco Brugnaro giovedì agli studenti del workshop Iuav sul futuro della zona industriale: "Il premier ha evocato l'area Expo e di Bagnoli. Ma qui ci sono delle enormi opportunità"

"Renzi si ricordi anche di noi, di Porto Marghera". Il sindaco Luigi Brugnaro si rivolge direttamente al presidente del Consiglio durante l'apertura dell workshop dello Iuav che coinvolgerà 1.800 studenti sul futuro della zona industriale lagunare. L'onda lunga della Brexit continua a farsi sentire, e le istituzioni italiane stanno alla finestra. Fiutando la possibilità di attrarre investimenti esteri che prima sarebbero finiti naturalmente nel Regno Unito. Per questo il premier Renzi nei giorni scorsi ha lanciato l'idea di istituire due no tax area: una dove un anno fa sorgevano i padiglioni dell'Expo, l'altra a Bagnoli, nel Napoletano. E Porto Marghera? "Non esiste un'area così estesa in Italia - ha spiegato Brugnaro agli studenti - per questo sarebbe un'opportunità per tutti. C'è spazio anche per i grandi gruppi delle comunicazioni o altri settori. Mi viene in mente che in Regno Unito sorgono sedi di giganteschi call center. La nostra tassazione non è competitiva, ma si istituisse una no tax area, allora tutto cambierebbe".

Il tutto mentre c'è un'altra partita in corso: quella sulla zona franca. "Una cosa è la no tax area - ha puntualizzato il primo cittadino - un'altra sono le aree in cui i prodotti vengono assemblati. Materie prime e merci arrivano in nave, vengono scaricate e poi lavorate. Ma non entrano mai in Unione europea. In questo modo non si pagano dazi e il costo è inferiore. Estendere questa area attirerebbe investimenti e quindi posti di lavoro, che invece dovranno rispettare il diritto italiano". Un occhio di riguardo in questo senso è riservato all'industria della nautica: "Serve un suo rilancio - ha dichiarato Brugnaro - oramai siamo capaci solo a traghettare profughi, ma è un settore che va potenziato. E' stato falcidiato dalla crisi e dalle tasse. Marghera deve tornare a toccare l'acqua". 

Il discorso del sindaco ricalca  il piano triennale degli interventi presentato pochi giorni fa. I punti principali sono la possibile cittadella della solidarietà, dedicata ai bisognosi, che potrebbe sorgere sempre in zona Porto Marghera, lo sviluppo verticale della "prima" zona industriale e delle aree a ridosso di via Fratelli Bandiera (sulla concezione moderna delle torri è tornato a più riprese il titolare di Ca' Farsetti, in un'ottica di bonifica dei terreni e di una concezione green degli edifici), oltre che le future connessioni tra il Vega, il campus di Ca' Foscari e Forte Marghera. Grandi sforzi che contribuirebbero a bonificare là dove si costruisce: in attesa che i marginamenti lagunari siano ultimati. Ma ci vorrà tempo.

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