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Cronaca Tessera / Tessera

Caos bagagli in aeroporto: smarrimenti e disservizi. Cub Trasporti incrocia le braccia

Stato di agitazione con astensione dallo straordinario e 4 ore di sciopero nazionale il 17 luglio. Le ragioni: «Carenza di personale degli handlers e dimissioni volontarie anche dei pochi stagionali assunti a causa della pesante situazione»

Bagagli smarriti, code, attese e caos all'aeroporto di Tessera. È quanto denuncia il sindacato Cub Trasporti che ha annunciato le prime proteste già in settimana. Martedì si inizia con l'astensione dallo straordinario fino al 25 luglio mentre 4 ore di sciopero, nazionale, sono previste il 17 luglio, dalle 14 alle 18, per tutto il personale di tutti i settori e tutte le categorie (handlers, servizi di sicurezza e merci). Per il sindacato la mancanza di personale stagionale si sta ripercuotendo sia sul carico di lavoro dei dipendenti che sulla qualità del servizio, specie nel settore bagagli. 

Lo stato di agitazione e l'astensione

Qui sono stati registrati i disagi maggiori nei giorni scorsi, secondo la sigla, con code di viaggiatori ad attendere risposte, valige smarrite, e lunghe attese. «Vista la carenza del personale degli handlers e delle molte dimissioni volontarie di personale con contratto a termine e indeterminato, e anche dei pochi stagionali assunti, causa pesante situazione di lavoro e una retribuzione contrattuale bloccata da oltre 5 anni a fronte di un continuo aumento del costo della vita, siamo a dichiarare lo stato di agitazione (sciopero dello straordinario) dal 5 luglio al 26 luglio e sciopero di 4 ore per il giorno 17 luglio domenica) di 4 ore. Poi c'è la vicenda di una continua carenza di personale causa infezioni Covid che avvengono ma sono tenute
secretate», si legge nel comunicato di Cub Trasporti.

Rivendicazioni in tutto il Paese

«Lo stato di agitazione in questione - si legge sulla comunicazione sindacale nazionale - è indetto contro i licenziamenti, la precarizzazione del lavoro, i tagli ai salari, il peggioramento normativo e la variabilità della programmazione oraria delle prestazioni, l’utilizzo discriminatorio degli ammortizzatori sociali, erogati peraltro in modo non omogeneo, il mancato versamento delle prestazioni del fondo di solidarietà a un elevato numero di lavoratori che ne hanno diritto e che fanno parte del settore e svolgono l’attività negli aeroporti, il mancato rinnovo del contratto, le privatizzazioni, la polverizzazione delle aziende, le cessioni e le dismissioni delle attività, il mancato rispetto delle clausole di salvaguardia sociale da parte delle aziende, l’aumento dei carichi di lavoro, l’abbattimento delle tutele sulla salute e sicurezza sul lavoro».

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