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Cronaca Marcon / Via Enrico Mattei, 1 / C

Chiudono un bar e un ristorante, 17 lavoratori da ricollocare

La direzione: «Dopo il lockdown non si sono più risollevati». Il sindacato: «Dipendenti quasi tutte donne, rimaste in cassa integrazione a 350 euro al mese per un anno e mezzo e ora rischiano il posto». Entrambi al Valecenter

Ci sono attività che non si sono rialzate dopo il lockdown e la crisi legata alla pandemia. È successo ai negozi di vicinato ma anche ad attività collcate dentro ai grandi ipermercati. È il caso del ristorante self service "L'Orto" e del bar "Culto caffè cioccolato" entrambi al centro commerciale Valecenter di Marcon, al primo piano e vicino all'Iper Rossetto, rispettivamente. Quest'ultimo ha preso il posto del supermercato Carrefour l'anno scorso al centro di Marcon.

Andrea Porpiglia del sindacato Filcams Cgil di Venezia rappresenta i 17 lavoratori delle due realtà, 15 dei quali sono donne. La società che gestisce le attività è Lagardère Travel Retail, che ha locali nelle aree di servizio dell'autostrada A4, Arino e a Calstorta. La direzione ha confermato la chiusura dei due locali a fine luglio. «Non andavano bene da un po', ma non siamo soliti ai licenziamenti collettivi, per questo speriamo di trovare le condizioni per un punto di incontro nella ricollocazione dei dipendenti», afferma il direttore delle risorse umane di Lagardère.

«Queste chiusure creano una situazione drammatica, sia sociale che occupazionale per le persone interessate, la maggior parte con contratto part- time, monoreddito e con carichi familiari - commenta Porpiglia - Abbiamo fatto richiesta d'incontro urgente all’azienda per aprire un tavolo di confronto. Qualora non ci trovassimo di fronte a risposte certe potremmo chiedere un incontro alla dirigenza del Valecenter e al Comune di Marcon. Da più di un anno e mezzo gli addetti percepiscono stipendi ridotti del 40%, cioè di circa 350 euro mensili e adesso hanno anche la preoccupazione di perdere il posto di lavoro». Sono le ultime due attività ad essersi arrese. Ma ovunque sono diverse, nei centri storici ma anche nelle grandi realtà commerciali, le saracinesche abbassate. Non è la regola: molte aprono, diverse sono in trattativa per rilanciare o ampliare. Tutto questo mentre politicamente si affronta il dibattito sul rinvio del divieto dei licenziamenti.
 

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