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Cronaca

Contributo d'ingresso a Venezia, le opposizioni: «Deve passare attraverso il parere dei cittadini»

I gruppi consiliari Pd, Verde Progressista, Movimento 5 Stelle e Terra e Acqua chiedono un’istruttoria partecipata sul regolamento della giunta comunale. «Si attiva con la richiesta di almeno un quarto dei consiglieri in Consiglio comunale»

È battaglia sul contributo d'ingresso a Venezia, il regolamento di giunta pronto per entrare in vigore a gennaio per la regolazione dei flussi di visitatori e turisti alla città storica e alle isole lagunari. Le opposizioni ora chiedono un'istruttoria partecipata per far passare la delibera licenziata in commissione attraverso il parere dei cittadini, prima che vada in Consiglio comunale per l'approvazione. Forti anche della copiosa partecipazione di persone all'assemblea del 21 settembre scorso in Pescheria a Rialto, come discussione aperta di confronto sul ticket d'ingresso, i gruppi consiliari di minoranza colgono l'occasione per dare la parola ai veneziani.

«Bisogna che la delibera del regolamento del contributo d’accesso passi attraverso un parere dei cittadini e in particolare segua un’istruttoria partecipata. La partita è troppo importante per non ascoltare il loro contributo a riguardo - commenta Paolo Ticozzi, consigliere comunale del Partito Democratico - le audizioni nelle commissioni consiliari hanno ascoltato alcune categorie economiche, ma hanno completamente trascurato cittadini e residenti, che non possono essere ignorati perché anche su di loro ricadranno burocrazie e controlli». Centinaia le persone in Pescheria, dove tra gli altri ha preso la parola il consigliere Marco Gasparinetti (Terra&Acqua). «Quando centinaia di persone si riuniscono per discutere una proposta di regolamento comunale, significa che quel regolamento non può essere liquidato come semplice atto amministrativo e va ripensato - commenta -. Dopo questa assemblea, nessuno potrà più dire che la tassa di accesso a Venezia la chiedono i veneziani».

«Nelle pieghe dei regolamenti del Comune di Venezia ho riscoperto quello degli istituti di partecipazione - continua Ticozzi (Pd) - che mi impegnerò a far conoscere in commissione consiliare e attraverso un incontro con cittadini e associazioni. Il regolamento comunale votato nel 2013 prevede l'istruttoria partecipata, che si attiva con la richiesta da parte di almeno un quarto dei consiglieri». Il Pd coinvolgendo altri gruppi consiliari, e in particolare Verde Progressista, Movimento 5 Stelle e Terra e Acqua, ha deciso di percorrere questa strada. 

«Ad oggi non è mai stato utilizzato questo iter, sarebbe la prima volta - dice Ticozzi - La richiesta dopo che l'abbiamo inviata andrà votata nel primo Consiglio comunale utile. Vedremo se in quella sede la maggioranza vorrà negare il coinvolgimento dei cittadini su un provvedimento così delicato». Per i gruppi consiliari di minoranza il contributo d’accesso disegnato dalla giunta comunale non regolerà i flussi. «Al più potrà permettere di racimolare qualcosina per le casse comunali, ma al prezzo di complicare la vita sia ai residenti che ai loro parenti, in particolare rischiando un'invasione della privacy delle persone». Argomento questo che la maggiornaza respinge, sostenendo che non sarà possibile violare i dati personali. «Sarà inoltre difficilmente applicabile - concludono le opposizioni - Viste le tante casistiche di esclusioni ed esenzioni».

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