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Rischio tensioni / Dorsoduro / Campo Santa Margherita

Corteo degli anarchici a Venezia in solidarietà a Sorroche

Si svolgerà il 25 marzo, in previsione del processo di appello allo spagnolo accusato di avere organizzato un attentato nella sede della Lega di Villorba. Sostegno anche ad Alfredo Cospito

Un corteo a Venezia per esprimere solidarietà a Juan Antonio Sorroche Fernandez, l'anarchico spagnolo condannato in primo grado a 28 anni di carcere per l'attentato al K3, sede della Lega a Villorba (Treviso), eseguito nel 2018. A organizzare la manifestazione è la galassia degli anarchici, che hanno programmato l'iniziativa per sabato 25 marzo con ritrovo alle ore 15 in campo Santa Margherita. Proprio nella città lagunare, tre giorni più tardi, si svolgerà infatti il processo di appello nei confronti di Sorroche, accusato di attentato con fini terroristici.

La manifestazione si collega al dibattito sul caso di Alfredo Cospito, altro anarchico che dall'ottobre scorso è in sciopero della fame contro il regime 41 bis, il cosiddetto carcere duro. «Un compagno seppellito vivo, altri condannati di fatto al carcere a vita», riepilogano gli organizzatori nel volantino che chiama gli attivisti alla mobilitazione. L'allerta è alta e probabilmente sarà predisposto un piano di sicurezza con l'obiettivo di evitare possibili tensioni in città, anche in previsione dell'arrivo di esponenti anarchici da altre regioni.

Sorroche era stato condannato in primo grado nel luglio dello scorso anno. Secondo quanto ricostruito dalle indagini della procura di Venezia, avrebbe piazzato due ordigni esplosivi nella sede della Lega a Fontane di Villorba. La prima deflegrazione, che non aveva causato feriti, serviva ad attirare l'attenzione, mentre la seconda bomba (una pentola contenente esplosivo e chiodi) era collegata ad un filo teso, una trappola che però venne scoperta in tempo. Così l'attentato fu sventato e non ci furono vittime né feriti. Ora, con l'occasione dell'avvio del processo a Sorroche e del corteo di sabato, si temono possibili disordini.

La chiamata alla mobilitazione tocca anche altri temi legati in qualche modo alla rivolta contro l'autorità, facendo riferimento in particolare alla retorica no vax e "negazionista" nell'ambito della gestione della pandemia: «L’emergenza Covid - scrivono gli organizzatori - è stata una vasta ginnastica di obbedienza e di retorica bellica», mentre «lo scontro aperto tra la Nato e la Federazione Russa spinge i governi a militarizzare gli spiriti, il linguaggio, la società». «Abbiamo il compito - conclude il volantino - di fare tutto il possibile per rovesciare la sentenza d’appello contro Juan».

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