Corte d'appello sommersa di carte: tre anni di stop per poter vedere la luce

Per consentire alla Corte d'Appello di Venezia, che mediamente definisce circa 5.500 processi l'anno, di smaltire gli arretrati servirebbe uno stop di tre anni nell'iscrizione di nuovi procedimenti. E' quanto emerge dall'anticipazione della relazione del Presidente reggente della Corte d'Appello di Venezia, Vittorio Rossi, in vista dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario di sabato.

Secondo la relazione, la giustizia civile lo scorso anno giudiziario ha registrato l'iscrizione in tutto il Veneto di 215.488 provvedimenti, con una diminuzione del 3,69% rispetto al precedente. Sono in notevole diminuzione (-16%) anche i procedimenti davanti agli Uffici dei Giudici di Pace, passati da 60.648 ai 50.792 dello scorso anno giudiziario, mentre sono in lieve aumento (+0,76%) i procedimenti iscritti nei Tribunali, che passano da 158.121 a 159.329, e in consistente aumento (+8,10%) i procedimenti iniziati in Corte d'Appello, passati da 4.965 a 5.367.

Il numero dei procedimenti definiti diminuisce in Corte d'Appello (-12,59% passando da 5.863 a 5.125) e presso i Giudici di Pace (da 66.795 a 52.210: –21,64%) mentre nei Tribunali aumenta dell'1,52% (da 156.004 a 158.383). Presso la Corte d'Appello di Venezia pendevano alla data del 30 giugno 2012 16.736 procedimenti, contro i 16.571 dell'anno precedente (+1%). (Ansa)

PIAGA CORRUZIONE - "Sulla corruzione si è fatto un lavoro interessante che dimostra una nuova sensibilità, di cui però potremo valutare i frutti solo tra un anno almeno", ha dichiarato Pietro Calogero, procuratore generale di Venezia. Se per alcuni reati si è registrata in Veneto una flessione, per la corruzione invece il trend è in crescita. "L'attenzione della magistratura e l'azione delle forze dell'ordine nonché del legislatore - ha rilevato Calogero - dimostrano che il problema è sentito; non é il momento di dare giudizi. Ognuno faccia il proprio lavoro".