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Lunedì, 29 Aprile 2024
Reati ambientali

Due discariche abusive a Dolo e Marghera, trovato anche eternit

Doppia operazione della guardia di finanza nei giorni scorsi. Ispezione anche in un'azienda del miranese che bruciava i rifiuti

La guardia di finanza ha individuato e sequestrato due discariche abusive in pochi giorni, una a Dolo e una a Marghera. Nel primo caso, la scoperta è avvenuta nell’ambito di una perquisizione che riguardava una diversa indagine: in un’area privata di 2.700 metri quadri erano stati stoccati rifiuti e materiali di ogni tipo: decine di rottami di automobili accatastati, due roulotte, due moduli abitativi, pneumatici, calcinacci, legname, ferro, elettrodomestici, plastiche. C'era anche una considerevole quantità di eternit, conservata senza le precauzioni necessarie per evitare sversamenti e contaminazioni.

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I finanzieri del II Gruppo di Venezia hanno denunciato il responsabile dell'area per gestione non autorizzata di rifiuti e violazioni alle norme del Testo unico dell’edilizia. È arrivato poi il personale dell’Arpav per classificare i rifiuti e verificare un eventuale inquinamento ambientale. L’area interessata è stata segnalata al Comune di Dolo per l’avvio delle procedure di bonifica e ripristino.

L'altra operazione, a distanza di pochi giorni, è partita in seguito ad una segnalazione al 117. I finanzieri in questo caso sono intervenuti nella zona industriale di Marghera dove hanno trovato un container abbandonato: all'interno c'erano sacchi contenenti cemento-amianto, per un peso totale di 650 chili. La persona individuata come responsabile è stata denunciata per gestione di rifiuti non autorizzata e per violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari.

Una ulteriore ispezione ha riguardato la sede di un'impresa del miranese, specializzata nella fabbricazione di mobili per uffici, dove sono intervenuti i baschi verdi della Compagnia pronto impiego assieme ai tecnici Arpav. L'azienda, in base a quanto accertato, avrebbe gestito i rifiuti in modo irregolare, anche bruciandoli. Ottenuto l’assenso dell’Autorità giudiziaria, i finanzieri hanno sequestrato tre camini collegati a otto macchinari nello stabilimento, nonché 800 metri cubi di rifiuti industriali, di cui 500 classificati come pericolosi. Il titolare dell’attività e il responsabile della gestione sono stati denunciati. Inoltre, nel corso del controllo è stato individuato un dipendente, di nazionalità egiziana, privo di contratto di lavoro e irregolare sul territorio nazionale. Nei suoi confronti è partita una segnalazione all’Ufficio immigrazione della questura.

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