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Cronaca Marghera

L'olio di palma salverà Marghera? "L'Eni punta tutto sul biodiesel"

Presentato stamattina dai vertici del colosso petrolifero il progetto di riconversione della raffineria veneziana. Cento milioni di investimento. Bettin: "Nuove prospettive per tutta l'area"

La raffineria Eni di Porto Marghera, sopravviverà producendo un nuovo diesel biologico e occupando 180 addetti. L'operazione è stata presentata oggi, in raffineria, da Angelo Fanelli, direttore generale Eni refining & marketing, e dal suo staff. La rinnovata raffineria 'verde', investimento da 100 milioni di euro, andrà a coprire il 50% del fabbisogno di diesel del gruppo ed entrerà in funzione nel 2013 con una produzione di 300mila tonnellate annue che diventeranno 500mila a regime nel 2015.

Lo stabilimento, oggi in perdita per 230 milioni di euro in tre anni, andrà a pareggio e farà poi utili grazie a un green diesel a base di olio di palma. Ma in prospettiva anche grazie a quelli a base di grassi ed esausti, biomasse ed alghe. Una "miscela" totalmente nuova, brevettata e inventata da Eni.

Il nuovo carburante, più performante, ridurrà le emissioni grazie all'utilizzo di idrogeno e la stessa raffineria abbatterà del 30-40% le proprie emissioni nell'ambiente. Oltre al core business del green diesel verranno prodotti, in quantità limitata, anche gpl e green nafta. La raffineria (presto verranno inviate le documentazioni al ministero dell'Ambiente per il via libera) si avvarrà del struttura esistente cui verrà affiancata quella per l'idrogeno e una seconda per la preparazione dell'olio di palma.

Il green diesel avrà un alta competitività sul mercato, anticiperà le richieste in termini di impatto ambientale ma soprattutto permetterà ad Eni - è stato detto - di stare su un mercato europeo in crisi strutturale, non solo per motivi economici, dove si producono 100 milioni di tonnellate di carburante in eccesso e che vede un eccesso stimato in 20-25 raffinerie di troppo.

“Nel confermare la positiva valutazione strategica sulla trasformazione della raffineria Eni in bio-raffineria - ha commentato l'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin - va detto che sarebbe molto raccomandabile che il ricorso a olio di palma, una delle modalità utilizzate per produrre il biodiesel, fosse il minore possibile e per il tempo più breve possibile. Una vera conversione della raffineria sarebbe infatti pienamente raggiunta se infine si ricorresse a fonti energetiche dipendenti da coltivazioni non di tipo alimentare (qual è l’olio di palma) e con minore impronta di carbonio. Il progetto - ha concluso Bettin - resta comunque di grande interesse, capace di aprire nuovi scenari a Porto Marghera".

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