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Cronaca

Lettera dei musei contro gli attivisti vandali: tra i firmatari la Peggy Guggenheim

I responsabili delle istituzioni culturali denunciano come gli attivisti stiano «gravemente sottovalutando la fragilità» delle opere prese di mira e imbrattate con zuppe di pomodoro, di piselli o altro

Dilaga la condanna dei direttori di un centinaio fra i più celebri musei al mondo nei confronti degli attacchi recenti in serie di giovani militanti ecologisti radicali contro capolavori dell'arte esposti in varie città del mondo, Italia inclusa. In una lettera aperta diffusa in questi giorni, tra i cui firmatari c'è anche la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, i responsabili delle istituzioni culturali denunciano come gli attivisti stiano «gravemente sottovalutando la fragilità» delle opere prese di mire e imbrattate con zuppe di pomodoro, di piselli o altro: anche laddove protette da lastre di vetro.

L'obiettivo comune - si legge nella lettera - resta quello di mantenere aperte le realtà museali come una spazio di confronto e di «libera comunicazione sociale», ma al contempo di assicurare la tutela del patrimonio artistico e preservarne la custodia a beneficio di tutti. «Nelle ultime settimane - scrivono -  ci sono stati diversi attacchi alle opere d’arte nei musei internazionali. Gli attivisti responsabili sottovalutano gravemente la fragilità di queste opere insostituibili del patrimonio culturale mondiale, che devono essere preservate. In quanto direttori di musei, la pericolosità di questa situazione ci ha scosso profondamente».

A settembre erano state le Gallerie dell'Accademia di Venezia ad essere interessate dall'azione di protesta del movimento "Ultima generazione". Nella circostanza, due ragazze avevano incollato le proprie mani alla cornice del dipinto cinquecentesco “La Tempesta” del Giorgione.

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