Malattie infettive a Venezia, allerta alta per Hiv, malaria e tubercolosi
Il reparto specializzato dell'Ulss 12 rende noti i dati per il territorio lagunare: le cure sono più efficaci, ma spesso i problemi sono numerosi
Malattie infettive: la peculiarità di Venezia, per molti aspetti città “di frontiera”, si confermano negli studi più recenti, e porta l'Ulss 12 veneziana ad intensificare il suo impegno nella cura e la prevenzione. L'unità operativa Malattie infettive e tropicali, che opera negli ospedali veneziani guidata dal professor Enzo Raise, fronteggia infatti quotidianamente situazioni di complessità superiore a quelle di altre città, in particolare rispetto alle infezione da HIV, alla tubercolosi e alla malaria.
AIDS E MORTALITÀ - Colpiscono i dati relativi al virus HIV: anche se le terapie adottate hanno determinato un crollo della mortalità - nel 1996, il 90% delle persone infettate moriva entro 10 anni, mentre oggi i decessi sono scesi all’1% - ogni anno si registrano a Venezia in media 48 nuovi casi di infezione, e la percentuale di stranieri – cioè persone HIV positive provenienti da Nigeria, Ghana, Costa D'Avorio, Camerun, Burkina Faso, Senegal – è aumentata progressivamente dal 1996 ad oggi dal 13% al 30% del totale.
RISCHIO TUBERCOLOSI - L'elevata presenza di stranieri residenti nella provincia - pari al 12% della popolazione - ha comportato un aumento dei casi di tubercolosi, nella forma “riattivata”, che era stata cioè contratta in forma primaria nei Paesi d'origine e successivamente si è sviluppata in Italia come forma secondaria infettante. Nel 2012 vi sono stati 35 casi tra gli stranieri con un'età di 25-35 anni (rumeni, marocchini, indiani, cinesi, cingalesi) e 24 tra gli italiani tra i 60-75 anni. Delicata e complicata la lotta a questo tipo di infezione: “La guarigione avviene nell'89% dei casi se il paziente si sottopone ala cura – spiega il professor Raise - ma le cose si complicano spesso per le persone straniere, per l'isolamento in cui vivono quando la comunità a cui appartengono sospetta una patologia, e in alcuni casi per i tentativi delle persone infette di rientrare nel Paese d'origine o di migrare verso altre città o nazioni interrompendo la terapia con frequente recidiva”.
ALLERTA MALARIA - A Venezia e Mestre il reparto Malattie infettive e tropicali opera in modo particolarmente intenso anche contro la malaria da importazione, malattia mortale se non curata in tempo: in media nel Veneto sono 160 i casi ogni anno, per il 95,7% provenienti dall'Africa (Nigeria, Ghana, Costa d'Avorio, Burkina Faso). La sottovalutazione del rischio rispetto a questa infezione è evidente, e di nuovo incide l’alta presenza di stranieri in città: più dell’80% dei casi si registra tra gli immigrati che tornano per alcuni periodi nei Paesi d'origine e, persa l'immunità, si ammalano di forme gravi come la malaria cerebrale.