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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Zaia firma il dossier maltempo: «Calcolati danni per 1,3 miliardi»

La conta riguarda le calamità che si sono abbattute sul Veneto dal 13 luglio al 6 agosto. Coinvolti 70mila soggetti tra famiglie, imprese ed enti pubblici. L'area veneziana è la più colpita, con danni per 368 milioni

La Regione conclude una prima conta dei danni dopo i ripetuti episodi di maltempo che hanno interessato il Veneto dalla metà di luglio: la stima, di oltre 1 miliardo di euro, è contenuta in un dossier che ora sarà inviato al governo per la dichiarazione di emergenza nazionale, a cui dovrebbe seguire lo stanziamento di appositi fondi di ristoro. «Ho già firmato la richiesta - ha spiegato il presidente Luca Zaia nel corso di un punto stampa questa mattina -. Si tratta di danni importanti, legati a una vera e propria catastrofe atmosferica che ci ha colpiti a partire dal 13 luglio fino al 6 agosto. Abbiamo calcolato 1,126 miliardi di danni, ma è probabile che arriveremo a 1,3 miliardi». Sono coinvolti, sempre secondo le stime, 70mila soggetti in tutto il Veneto, tra privati (famiglie e imprese), enti pubblici, mobili e immobili.

Una serie di eventi che hanno martoriato case, strade, automobili. «Più di 100 feriti, 313 comuni coinvolti, oltre 300 evacuati», ha riepilogato l'assessore regionale all'ambiente Gianpaolo Bottacin. La provincia di Venezia è stata la più colpita, con danni al patrimonio privato calcolati in 368,3 milioni di euro, di cui 304 milioni riguardanti beni immobili. Seguono Verona (325 milioni), Treviso (154,5 milioni), Padova (146 milioni) e Vicenza (128,5 milioni). Per questa prima stima, ha specificato l'assessore, «abbiamo chiesto ai sindaci di segnalare i danni a beni pubblici e privati», nella maggior parte dei casi calcolati su base statistica. Il documento, ha aggiunto, «va inviato a Roma per la dichiarazione dello stato di emergenza»: a quel punto, le amministrazioni locali potranno predisporre appositi moduli da mettere a disposizione dei cittadini per il rendiconto preciso delle spese.

L'iter passerà probabilmente per la nomina di un commissario, che di norma è lo stesso presidente della Regione. In questa veste Zaia potrebbe decidere, come fatto in passato, di stanziare un anticipo forfettario equivalente al 50% delle spese dichiarate dai Comuni. Per il governatore, inoltre, sarà importante monitorare tutto il processo di assegnazione dei fondi: «Conto di rinnovare l'accordo con la guardia di finanza perché siano fatti dei controlli a campione, visto che maneggeremo oltre 1 miliardo di soldi pubblici», ha spiegato. Allo stesso modo, «servirà un osservatorio dei prezzi» sui materiali più richiesti, per evitare speculazioni: il rischio, ha detto, è «una lievitazione dei prezzi di tegole, guaine, lamiere, isolamenti. Non possiamo assistere ad aumenti ingiustificati, questa non dev'essere un'occasione per arricchirsi sulle spalle delle famiglie».

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