rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Marghera

Presidio dei portuali dopo l'ennesima morte sul lavoro

Martedì mattina hanno incontrato il presidente Di Blasio e discusso dei temi legati alla sicurezza. Secondo i colleghi, Zabeo si era riposato troppo poco

Si cerca di fare chiarezza sulla morte di Alessandro Zabeo, 33enne morto ieri in seguito ad una caduta mentre eseguiva operazioni di scarico a bordo di una nave a Porto Marghera. E, soprattutto, si torna a insistere sul problema della sicurezza sul lavoro: è questo il tema centrale dell'incontro che si è svolto martedì mattina tra i lavoratori della Nuova Clp (compagnia lavoratori portuali), i rappresentanti dei sindacati e il presidente dell'Autorità portuale, Fulvio Lino Di Blasio.

L'ennesima morte sul lavoro è inaccettabile, al di là dalle circostanze in cui è avvenuta. Non è escluso che alla base della caduta ci sia stata una sottovalutazione del pericolo, o un errore, o anche un momento di mancamento. Ma questo, secondo i lavoratori, non può giustificare ciò che è successo: un addetto non dovrebbe mai trovarsi nelle condizioni di rischiare la vita. «Troppe volte le regole vengono calpestate per la fretta e i carichi di lavoro», è il commento di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Difficile, peraltro, stabilire con certezza la dinamica dell'incidente. Zabeo in quel momento era da solo e lì non ci sono telecamere. È stato un altro operatore ad accorgersi che qualcosa non andava, notando che i carichi non venivano più sganciati.

Martedì, nel corso del presidio, i lavoratori hanno fatto presente i problemi del comparto, soprattutto la carenza di personale e le difficoltà ad avere turni di riposo adeguati. Secondo quanto riportano i colleghi, Zabeo avrebbe avuto 8 ore di pausa tra il turno precedente e quello di lunedì mattina. Otto ore, quindi, per tornare a casa, dormire, alzarsi e tornare al lavoro. Poi ci sono i dubbi sulle misure di sicurezza: perché, chiedono i colleghi, il punto in cui si trovava Zabeo non era recintato? E ancora, il tema della formazione: tra le proposte ci sarebbe quella di affiancare ai lavoratori giovani i colleghi più anziani, prossimi alla pensione e con più esperienza sul campo.

Durante l’incontro, Di Blasio e tutti i lavoratori hanno espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia di Zabeo. «È una giornata triste anche per tutta la comunità portuale - ha detto il presidente -. Sul tema della sicurezza non si può e non si deve mai abbassare la guardia. Nei prossimi giorni incontreremo i sindacati e i rappresentanti per la sicurezza dei terminal, con l'obiettivo di individuare ulteriori percorsi e azioni in materia di formazione e organizzazione del lavoro. Azioni e percorsi che dovranno essere accompagnati da sessioni di lavoro e investimenti negli ambiti della safety & security». Di Blasio ha ricordato che il piano operativo portuale prevede già «un lavoro speciale con la commissione formazione, l’implementazione di percorsi formativi e di prevenzione, l’attività di vigilanza attraverso l'area sicurezza».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Presidio dei portuali dopo l'ennesima morte sul lavoro

VeneziaToday è in caricamento