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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il progetto

Polo tecnologico all'ospedale Civile, serve ok per abbattere 2 capannoni novecenteschi

Progetto illustrato lunedì mattina in commissione consiliare. Il Consiglio comunale dovrà dare il via libera in variante agli strumenti urbanistici

Il nuovo polo tecnologico dell'ospedale civile di Venezia, inserito nel più ampio progetto di riqualificazione del presidio lagunare finanziato per 62 milioni di euro, è legato al via libera del consiglio comunale. Dopo l'approvazione di giunta dei giorni scorsi, infatti, serve l'ok alla demolizione di due capannoni novecenteschi in variante agli strumenti urbanistici. La delibera consiliare, come spiegato dall'assessore all'Urbanistica, Massimiliano De Martin, «consentirà di esprimere parere favorevole nella conferenza di servizi, finalizzata all’approvazione del progetto, indetta dall’Ulss 3» lo scorso 7 marzo.

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L'illustrazione tecnica della proposta di deliberazione si è tenuta lunedì mattina, nel corso della V commissione consiliare (congiunta alla III e alla IX). Il progetto si sviluppa in due interventi: il restauro in due lotti dell'ospedale e la realizzazione del nuovo polo tecnologico. Il primo intervento consiste nel restauro di una porzione dell'ospedale localizzata a nord ovest nell'ala dei Mendicanti: due chiostri pre-ottocenteschi e un edificio novecentesco. Nello specifico, si prevede l'adeguamento delle partizioni interne, la sostituzione di serramenti, il restauro delle facciate e la realizzazione di corpi scala e passaggi coperti, «che non presentano problemi di compatibilità urbanistica», come sottolineato dall'architetto Omar Tommasi.

La seconda parte del piano, invece, consiste nella realizzazione di una centrale tecnologica, che raccoglie impianti in una struttura unitaria, con la demolizione dei corpi edilizi attualmente esistenti, fra cui i due capannoni novecenteschi per i quali il piano urbanistico vigente non consente la demolizione. Per quanto privi di caratteristiche di pregio, i capannoni delimitano, sul lato ovest, una calle lungo la quale si sviluppa il convento di Santa Maria della Pietà.

L'intervento, dal punto di vista della destinazione d'uso è conforme, «la scheda che disciplina l'ambito lo ammette», ha spiegato Tommasi, ribadendo la necessità di «approvare in variante agli strumenti urbanistici la demolizione dei capannoni», che avverrà per fasi successive per garantire all'ospedale il corretto funzionamento dei servizi. All'interno dei due edifici ci sono impianti elettrici e di generazione di vapore e calore. Il progetto è già stato visto e discusso con la Soprintendenza, «che si esprimerà in merito all'interno della conferenza dei servizi - ha precisato l'architetto -. Ad oggi non c'è ancora un parere, ma il progetto è stato ampiamente condiviso».

L'area del polo tecnologico, già utilizzata con questa funzione, nel corso degli anni ha visto la realizzazione di nuovi impianti. L'azienda sanitaria intende riqualificarla sia dal punto di vista impiantistico che architettonico, poiché si presenta come uno spazio confuso di elementi «che si sono aggiunti e sovrapposti nel corso del tempo secondo i bisogni che di volta in volta si rendevano necessari». Il nuovo polo avrà un raddoppio delle cubatura - che passerà dagli attuali 5mila ai previsti 9mila metri cubi - in virtù di uno sviluppo verticale dei capannoni.

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