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Cronaca

Orsoni e Pd ai ferri corti: "Soldi al partito", "Comune parte civile"

Il sindaco sospeso avrebbe detto che lui non c'entrerebbe con i fondi irregolari. Ca' Farsetti parte civile, furia dei difensori del primo cittadino

Giorgio Orsoni e Partito Democratico ai ferri corti. Almeno a giudicare dalle diverse posizioni assunte nelle ultime 24 ore. Come riporta il Gazzettino, infatti, non è possibile sapere con certezza cosa abbia detto il sindaco sospeso ai magistrati quando lunedì si è presentato al Palazzo di giustizia. E' probabile, però, che si sia ancora smarcato dall'accusa di finanziamento illecito della sua campagna elettorale affermando che lui quei soldi che gli vengono contestati non li avrebbe mai visti.

Come noto sono due i rivoli dell'inchiesta che lo hanno portato ai domiciliari da una settimana: soldi fatturati da aziende gravitanti attorno al Consorzio Venezia Nuova e contanti "in nero" consegnati dall'ex presidente del Cvn Giovanni Mazzacurati a casa sua. Su quest'ultimo versante, per ora, ci sarebbero solo i racconti di Mazzacurati. Almeno seguendo la linea difensiva del primo cittadino. Sul primo, invece, Orsoni avrebbe spiegato che lui quei quattrini non li avrebbe mai visti. Altri si occupavano di racimolare i fondi per la campagna elettorale. E operavano per il Partito Democratico.

Ma la frattura più profonda si è registrata martedì pomeriggio, quando il Comune ha diramato una nota ufficiale con cui annunciava la decisione di Ca' Farsetti di costituirsi parte civile nell’eventuale processo per lo scandalo Mose. Lo farà "a difesa del buon nome della città". "Così come ho avuto modo di dichiarare lunedì nel corso del Consiglio comunale, riaffermo in modo chiaro l’assoluta estraneità dell’amministrazione comunale nelle vicende sollevate in questi giorni delle indagini della Magistratura - dichiara il sindaco reggente Sandro Simionato - E’ del tutto evidente che la città nella sua interezza si considera parte lesa in questa circostanza. Ritengo a questo punto necessario, a tutela del buon nome della città, delle persone oneste che ci lavorano, delle persone oneste che ci vivono, insomma di tutti i cittadini, procedere a tempo debito alla costituzione di parte civile contro quel sistema criminogeno che ha prodotto corruzione, concussione e malaffare, come peraltro ribadito dal documento presentato martedì dai gruppi di maggioranza". Annuncio che manda su tutte le furie l'avvocato difensore di Orsoni Daniele Grasso, che ha bollato questa iniziativa come "un'azione inconsulta".

L'indomani Simionato ha poi preferito spiegare meglio la ratio dell'iniziativa, sottolineando come non si tratti di un'azione contro Orsoni. Verso cui c'è ancora l'appoggio della Giunta: "E’ agli atti dell’ultimo Consiglio Comunale quanto ho affermato, tra le urla e gli insulti del pubblico, in merito alla totale diversità che esiste tra la posizione del sindaco Orsoni, che mi auguro possa a breve dimostrare la propria estraneità alle accuse che gli vengono mosse, e il sistema costruito attorno al Mose con una regia tecnico-politica che sta da altre parti - dichiara il sindaco reggente in una nota - Prova ne è che in alcun modo l’amministrazione comunale, i suoi dirigenti, i suoi dipendenti sono coinvolti nelle vicende emerse nel corso dell’indagine. E’ contro quel sistema di malaffare che sta emergendo anche in queste ore e che sembra pervadere, certo sempre con responsabilità individuali, una parte della città, dalla politica all’impresa, dalla dirigenza della pubblica amministrazione, agli organi di controllo dello Stato, che la città di Venezia intende far valere la propria onorabilità e la propria diversità. Mettere insieme le due situazioni, quella del sindaco Orsoni e quella della cupola che secondo l’accusa si è macchiata di gravi reati quali corruzione, concussione e riciclaggio, è del tutto fuorviante rispetto al mio pensiero e a quello del documento presentato dalla maggioranza in consiglio comunale. Al di là quindi dei malintesi che possono derivare dalle interpretazioni apparse sui quotidiani, ribadisco la mia intenzione di incontrare Orsoni per il bene della città”.

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