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Cronaca Isola di Poveglia

Un'interpellanza in Parlamento per fermare la vendita del "patrimonio di Venezia"

L’ex Convento di San Salvador, l’isola di Sant’Andrea e il suo Forte, le isole di Poveglia e della Casa Madonna Nicopeja: quattro avvisi del Demanio per manifestazioni d'interesse all'acquisto o concessione. Zanella: «Fare qualcosa per il futuro della città»

Quattro gli avvisi dell'Agenzia del Demanio per raccogliere manifestazioni di interesse all'acquisto o a una concessione per l’ex Convento di San Salvador, l’isola di Sant’Andrea e il suo Forte, le isole di Poveglia e della Casa Madonna Nicopeja. I comitati, le associazioni e parte della politica e dei cittadini hanno sollevato perplessità sulla prospettiva, per questo lunedì alle 18 in Scoletta dei Calegheri è stato organizzato un incontro pubblico.

Ma non è tutto. La presidente del gruppo parlamentare Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella, ha presentato un'interpellanza a tre ministeri ritenendo che: «il patrimonio vada valorizzato e restituito a Venezia per rivitalizzare l’offerta culturale e sociale della città», mentre l'eventuale alienazione rischia di «mercificare questi beni e svenderli a multinazionali del turismo».

Il turismo "di massa"

Nei quattro avvisi esplorativi emanati dall'Agenzia del Demanio viene previsto che "la procedura sarà subordinata comunque alla formalizzazione di un’Intesa con il Comune di Venezia riguardo ai progetti presentati (in caso di concessione di valorizzazione), in merito alle indicazioni progettuali da rispettare (in caso di vendita del bene), e alle previsioni-varianti urbanistiche che verranno eventualmente adottate". Il Comune quindi sarebbe parte in causa.

Zanella, come si legge nel testo dell'interpellanza inviato al ministro della Cultura, a quello dell’Ambiente e della sicurezza energetica, e al ministro per le Politiche del mare e per il Sud chiede vengano messi in atto "tutti i provvedimenti necessari a evitare la svendita dei quattro spazi storici di Venezia". Sant’Andrea e il Forte, la Casa Madonna Nicopeja, e l'ex Convento di San Salvador e dell’Isola di Poveglia: «sono isole e edifici attraverso i quali è passata l’intera storia di Venezia, dalla Repubblica Serenissima ai nostri giorni – commenta la deputata ambientalista -. Luoghi che meriterebbero ben altro destino che quello di essere trasformati in altri alberghi per incentivare quel turismo di massa e senza controllo che sta devastando e snaturalizzando il fragile tessuto sociale veneziano».

Il Museo

«Con la sdemanialzzazione di queste isole ed edifici storici – continua Zanella -, la giunta di destra che governa la città continua una politica di svendita al privato che non fa certo l’interesse di Venezia e dei veneziani, senza dimenticare che queste aree potrebbero avere un utilizzo anche economicamente più redditizio per la città e i suoi abitanti, oltre che storicamente più consono. Una serie di interventi per il recupero di aree come il Forte di Sant’Andrea, ad esempio, sono già stati finanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo. Altri interventi sono stati richiesti dalla Commissione europea per identificare gli impatti conseguenti alla realizzazione del Mose. Il Forte di Sant’Andrea ha tutte le carte in regola per diventare la sede del museo della civiltà dell’acqua che è l’anello mancante del sistema museale pubblico della città».

Poveglia

Per quanto riguarda l'isola di Poveglia, la parlamentare ricorda le battaglie dei comitati cittadini per realizzarvi un centro di studio e ricerca internazionale sui cambiamenti climatici. «Venezia non merita di essere soffocata dal turismo di massa – conclude Zanella -. Bisogna intervenire per gestire e limitare i flussi turistici rendendoli sostenibili e migliorare la qualità di vita dei residenti, riqualificando le aree urbane e destinandole non più al turismo mordi e fuggi, ma al loro corretto uso residenziale e sociale, avviando un assetto economico più diversificato e resiliente per il futuro della città. Futuro che non può essere separato da quella della sua laguna e dei suoi abitanti».

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