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Cronaca Vigonovo / Via Cristoforo Colombo

Alla Kollant di Vigonovo è sciopero per il premio di produttività

Filctem e Femca: «Obiettivi fissati unilateralmente dalla società senza nessun criterio di incrementalità e con cifre decisamente irraggiungibili»

La ditta non intende aprire un dialogo sui target fissati al raggiungimento del premio di produttività per i dipendenti, e scatta lo sciopero. Così i sindacati e la rappresentanza unitaria descrivono la situazione che si è venuta a creare nella ditta Kollant di via Colombo a Vigonovo, con una sede anche a Maniago di Pordenone.

«Dopo le assemblee con i lavoratori, il 3 maggio il mandato è stato quello di organizzare l'astensione e lo stato di agitazione, con il blocco di flessibilità e straordinari - spiegano Davide Stoppa e Antonio Albino (Filctem Cgil Venezia e Pordenone), Francesco Coco (Femca Cisl Venezia) e la rsu - Non è ammissibile che venga stabilito un premio a fronte del raggiungimento di obiettivi scelti anno per anno dalla società senza nessun criterio di incrementalità e con delle cifre decisamente irraggiungibili». Kollant, con varie decine di dipendenti nel territorio della Città metropolitana, fa parte di Adama group, leader nella produzione di insetticidi e diserbanti per la protezione delle colture da erbe infestanti, insetti e malattie delle piante. 

La contestazione, argomentano le sigle, è arrivata dopo che: «abbiamo cercato in tutti i modi di offrire all’azienda soluzioni che potessero portarci ad un accordo, trovando un muro di fronte a ogni nostra proposta». Lo sciopero inizia giovedì 11 maggio a turni: braccia incrociate dalle 10 alle 11 e poi dalle 15 alle 16. E ancora martedì e venerdì dalle 9 alle 11 e dalle 14 alle 16. «Non possiamo più tollerare una decisione unilaterale dell’azienda nel metodo di calcolo e di erogazione del premio di produzione», rimarcano Filctem e Femca.

«Lo spirito del Ccnl è chiaro sulla contrattazione del premio - concludono - quando dice che “vanno concordati gli obiettivi e programmi cui collegare il premio in una logica di sviluppo partecipativo”, “impostando confronti basati sui necessari elementi di conoscenza delle strategie aziendali, seguendo l'evoluzione dei parametri di riferimento”. È evidente che l’azienda questo spirito non lo recepisce».

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