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Cronaca Dolo / Arino

Quattro uomini senza documenti arrivano chiusi nel rimorchio di un tir

Li ha trovati il conducente di un camion bulgaro che ha sentito tirare colpi mentre era fermo alla stazione di servizio di Arino di Dolo. Erano allo stremo delle forze, ma in buone condizioni. L'allarme alla polizia stradale e l'accompagnamento alla questura

Colpi forti e insistenti. Provenivano dal semirimorchio di un tir parcheggiato in area di sosta ad Arino di Dolo, lungo l'A4. Qualcuno, sicuramente più di uno, pestava, scalciava e cercava di attirare l'attenzione con impazienza. Dovevano essere arrivati allo stremo delle forze i quattro uomini - 39 anni il più anziano e 32 il più giovane - che appena il portellone del mezzo pesante si è aperto si sono precipitati verso la fessura per mettere piede a terra e respirare. A dare l'allarme ieri mattina alle 9 è stato l'uomo alla guida del mezzo pesante che, partito il primo aprile dalla Bulgaria, doveva raggiungere Venezia per scaricare della merce in zona. È stato lui stesso a chiamare la polizia stradale raccontando cosa era capitato e affermando di non sapere che i quattro stranieri erano saliti sul suo camion e ci avevano viaggiato all'interno clandestinamente. Loro, in buone condizioni di salute, senza documenti, senza soldi né cellulari, vestiti e con scarpe non si sono mossi all'arrivo delle pattuglie e non hanno opposto alcuna resistenza a salire nell'auto della polizia stradale per arrivare in questura a Venezia, dove sono stati fotosegnalati. Due hanno detto di provenire dal Pakistan, uno dall'India e uno dal Bangladesh. Hanno affermato di essere diretti a Milano e di voler poi proseguire verso la Svizzera.

La polizia a Santa Chiara ha appurato che non erano mai entrati prima di questa volta nel Paese e che nulla di contrario alla legge risulta a loro carico. Quello che non è stato chiarito è da dove siano partiti, ovvero in quale Paese si trovassero quando, approfittando di una sosta del tir, sono saliti clandestinamente a bordo del veicolo. Stando alla testimonianza del conducente bulgaro i quattro stranieri non si dovrebbero essere introdotti nel camion all'inizio del viaggio in Bulgaria, il primo aprile. L'uomo al volante aveva infatti controllato che il rimorchio fosse regolarmente sigillato con la consueta chiusura con il sigillo prima di mettersi ad affrontare il viaggio. L'altro ieri poi aveva fatto due fermate nel rispetto delle pause alla guida dei rimorchi della logistica trasnazionale, una in Croazia e l'altra in Slovenia. In base alle informazioni condivise sulla "rotta balcanica" dei movimenti migratori dall'Est potrebbero esserci delle basi nelle vicinanze che organizzano viaggi di questo tipo per l'ingresso in Italia, seppure i controlli alle frontiere sia nei Paesi dell'ex Jugoslavia che a Trieste siano stati rafforzati negli ultimi periodi.

Per quanto riguarda la posizione degli uomini messi in salvo e portati in questura, risulta abbiano fatto richiesta di asilo politico e che siano stati invitati a regolarizzare la loro posizione in una questura. È stata comunicata loro una data in cui devono presentarsi a un Ufficio immigrazione, non necessariamente a Venezia, possono recarsi anche a Milano, in modo da far procedere la richiesta di asilo politico. Se non si presenteranno la domanda non potrà andare avanti e loro non avranno alcun titolo per rimanere in Italia. A meno che nel frattempo non siano riusciti a varcare i confini del territorio verso altri Stati, la loro posizione qui diventa perciò irregolare. E questa è l'ipotesi che al momento nella maggior parte dei casi si verifica.

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