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Cronaca Santa Croce / Fondamenta Santa Maria Maggiore

Tentato suicidio in carcere, bruciati materassi. Cgil: «Mancano sovrintendenti e ispettori»

La rivolta al Santa Maria Maggiore sabato. L'intervento di un assistente capo e due agenti evita il peggio ma il personale viene aggredito. A fuoco giornali e letti. Grida e lancio di oggetti. Pegoraro Fp Veneto: «Situazione insostenibile»

Soccorso appena prima che potesse essere la fine per lui, un uomo ha tentato il suicidio in cella sabato sera. Verso le 21 al Santa Maria Maggiore di Venezia l'intervento di un un assistente capo e due agenti che lo hanno subito afferrato per le gambe sollevandolo, ha evitato la morte del detenuto. L'uomo poi è andato in escandescenze. Ha afferrato il manico di una scopa in legno, che aveva accanto, ha colpito il personale e quando è stato bloccato ha gridato: «Aiuto, mi stanno picchiando», e in quel momento nella sezione è scoppiata la rivolta.

Materassi (ignifughi) incendiati, giornali dati al fuoco, tanto fumo, allarmi, lancio di oggetti e proteste. Una sommossa che ha richiamato in emergenza la presenza di forze dell'ordine e polizia locale all'esterno della casa circondariale veneziana, mentre all'interno gli agenti in servizio hanno lentamente riportato la situazione alla calma. «La situazione è preoccupante - il commento di Gianpietro Pegoraro, coordinatore della Funzione pubblica Cgil del Veneto - Il personale è all'osso. Mancano sovrintendenti e ispettori e in ogni istante, visto il sovraffollamento, può scattare l'allarme. Delle quaranta unità di rinforzo distribuite nel Triveneto, a Venezia ne sono arrivate solo tre».

Un anno pesante quello va a chiudersi per il penitenziario lagunare dove tre detenuti si sono tolti la vita l'estate scorsa. Tra giugno e luglio sono scomparsi il tunisino Bassem Degachi, il romeno Alexandru Ianosi e il brasiliano Alexandre Santos De Freitas, morto durante il trasporto in barca dal carcere al tribunale per aver ingerito tappi di bottiglia e palline da calcetto nei giorni precedenti rimanendo soffocato.

«Ennesimo tentativo di suicidio (per fortuna sventato) al Santa Maria Maggiore. Il mondo carcerario, non solo nel carcere cittadino ma in tutto il Paese, è da decenni in una situazione esplosiva, tra condizioni di sovraffollamento e carenza di personale - commentano Paolo Bonafè, segretario comunale di Azione e Antonella Cavazzina, delegata al welfare - Se ne parla rapsodicamente e malvolentieri, in occasioni di tristi episodi e poi ripiomba nel dimenticatoio. Azione auspica un Paese che non dimentichi nessuno, né i furbi che prosperano nell’illegalità, né i disgraziati che stanno ai margini».

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