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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Patto fra Usl 3, Cisl e Uil, mille euro in più al personale sanitario di Venezia "sede disagiata"

«Una risposta concreta per i 1.072 lavoratori del comparto che prestano servizio in centro storico e nelle isole». La Cgil: «È poco. L'azienda sanitaria non mette un euro dal bilancio e neanche la Regione»

Mille euro riconosciuti (già ricevuti nella busta paga di ottobre) al personale sanitario che lavora a Venezia "sede disagiata". È il risultato di un accordo sulla produttività, i residui e le indennità che i sindacati Uil Fpl e Cisl Fp hanno siglato il mese scorso con Ulss 3. Esultano le Funzioni pubbliche Cisl e Uil. Per Fp Cgil invece: «È poco. L'Ulss non mette un euro dal bilancio e neanche la Regione». Il centro storico e isole sulle difficoltà maggiori per gli operatori è una questione riconosciuta dal direttore dell'Ulss 3, Edgardo Contato, che l'estate scorsa ha inaugurato una campagna d'informazione per attirare medici di famiglia in laguna.

«Alle lavoratrici e ai lavoratori dell'Ulss 3, a fronte del patto, nello stipendio di ottobre è stato riconosciuto un premio aggiuntivo a tutti e una tantum per il disagio di chi lavora nella città d'acqua -  si legge nella nota di Uil Fpl - Una risposta concreta per i 1.072 lavoratori del comparto che prestano servizio in centro storico e nelle isole, con il riconoscimento di una quota una tantum pro-capite di mille euro a sostegno di un'area che soffre da anni di una maggiore indisponibilità di personale. Inoltre, un riconoscimento di una tantum di millecinquecento euro anche a coloro che svolgono l’attività di case manager e operatori tecnici come i responsabili delle ambulanze e idroambulanze del Suem di Mestre e Venezia, per il maggior impegno prestato nel coordinamento dei rispettivi contesti, in particolare durante il Covid».

Il premio aggiuntivo dato a tutto il personale Usl 3 prevede: per gli operatori 804 euro, per gli assistenti 870 euro, e ai funzionari compensi che vanno dai 976 ai 1.105 euro. «Assolutamente incomprensibile – chiosa Francesco Menegazzi, segretario Uil Fpl Venezia – la scelta di Cgil che non ha firmato l’accordo per motivazioni a nostro avviso pretestuose. È la prima volta che si arriva a questo risultato. Per questo chiediamo che la Regione sia protagonista nel garantire la continuità dell'assistenza a Venezia». Fp Cgil non ha firmato. «Nessuna polemica con alcuna sigla sindacale - scrive - ma questi non sono soldi in più per Venezia, sono fondi dei lavoratori che vengono distribuiti. Come dire che il disagio giusto dei veneziani, che deve essere riconosciuto come abbiamo sempre chiesto, lo pagano i lavoratori delle altre aree. Noi pensiamo a una riforma strutturale per sostenere il costo della casa, dei trasporti e per il carovita. Non abbiamo voluto cedere al diktat dell’Ulss sul solito prendere o lasciare. Così non si risolvono le fughe del personale da Venezia». 

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