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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Caso Marco Zennaro, Zaia: «Più interlocuzioni con Di Maio, stiamo cercando una soluzione»

Il presidente della Regione ha spiegato oggi che sono in campo tutte le forze per riportare a casa il prima possibile l'imprenditore veneziano detenuto da oltre 50 giorni in Sudan

«Ci stiamo interessando da vicino alla vicenda di Marco Zennaro. Ho avuto più interlocuzioni con il ministro di Maio, che ho trovato disponibile e già informato dei fatti. Lo sentirò anche nel pomeriggio». Sono le parole del presidente della Regione Luca Zaia, oggi in conferenza stampa, sulla vicenda dell'imprenditore veneziano detenuto da oltre 50 giorni in carcere nel commissariato di Khartoum in Sudan, con l'accusa di frode.

Il governatore ha spiegato che sono state messe in campo tutte le forze per risolvere il prima possibile la partita. «Penso all'angoscia dei familiari, - ha detto - e di tutti gli amici del signor Zennaro che ci hanno contattato in queste ore. Siamo sul pezzo e lo è anche il ministro Di Maio».

Gli appelli della politica

La Farnesina si era immediatamente attivata e Gianluigi Vassallo, ambasciatore in Sudan, nei giorni scorsi aveva confermato che l’ambasciata si sta occupando della vicenda, anche portando all’imprenditore, che opera nel settore della produzione di materiale elettrico, generi alimentari. «Dal 1° aprile il connazionale ha ricevuto 58 visite consolari dal personale dell’ambasciata che gli ha fornito alimenti, indumenti, libri e altri beni. - riporta una nota dei giorni scorsi - Inoltre l’ambasciata è intervenuta ufficialmente presso le autorità del Sudan, incluso l’ufficio del primo ministro e della ministra degli Esteri, chiedendo con forza il rispetto dei diritti del connazionale in termini di condizioni sanitarie, di sicurezza e di protezione e una soluzione del caso in tempi brevi».

Numerosi gli appelli che si sono susseguiti negli ultimi giorni. Il sindaco di Venezia si è mobilitato con il ministro Di Maio, mentre il capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d'Italia Raffaele Speranzon ha chiesto al presidente del Consiglio Mario Draghi di occuparsi direttamente della vicenda. Il Pd di Venezia chiede invece una mobilitazione generale «prima che sia troppo tardi», perché finora a nulla sono valse le trattative per liberarlo.

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