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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica Sacca Fisola

La scuola 25 Aprile di Sacca Fisola torna a dividere

Scontro fra l'assessore Besio e la consigliera Sambo. «Sei bambini a settembre, ragioniamo su cosa è bene per i piccoli». La segretaria Pd: «Ogni anno la giunta chiude una struttura per l’infanzia»

In serata era stato organizzato l'incontro con i genitori dei bambini della scuola 25 Aprile di Sacca Fisola, ma intanto lo strappo politico si era consumato. In mattinata la segretaria e consigliera del Partito Democratico, Monica Sambo, aveva annunciato: «La scuola potrebbe chiudere - L’ennesima nel nostro territorio. Ogni anno la giunta chiude una struttura dedicata all’infanzia e si continuano ad esternalizzare i servizi».

Verso sera, ad incontrare i genitori, oltre all'assessore comunale alle Politiche educative Laura Besio c'erano anche la consigliera Sambo, Paolo D'Agostino della Funzione Pubblica Cgil di Venezia e le consigliere di municipalità Alberta Baldan e Alessandra Regazzi a sostegno delle famiglie. «L'incontro si è tramutato in un tavolo politico e sindacale - ha commentato l'assessore - e il discorso, che doveva essere un ragionamento con le famiglie, ha avuto un approccio puramente ideologico». Non è la prima volta che si parla della chiusura della 25 Aprile. Sei anni fa, la consigliera Sambo aveva depositato un'interpellanza in Consiglio per che chiedere di salvare la struttura. Negli stessi giorni, le mamme dei piccoli alunni, si erano date appuntamento davanti a Ca' Farsetti per un presidio di protesta. 

Sambo all'epoca aveva ricordato che: «quell'asilo accoglieva anche i bimbi ospiti nelle casa famiglia e nel carcere femminile. Anche nel passato c'erano stati dei periodi in cui non era stato raggiunto il numero minimo previsto dal regolamento, ma data la peculiarità del territorio e del contesto, anche sociale, era sempre stata garantita l'apertura». Di tempo ne è passato. A delineare la situazione è intervenuta l'assessore Besio, al termine della commissione sul trasporto scolastico, mercoledì. «I bambini alla scuola d'infanzia comunale 25 Aprile a settembre saranno 6. Non nascondiamoci dietro un dito: il Comune per anni ha tenuto in vita la scuola perché era un'identità per il quartiere di Sacca Fisola, non certo perché ce lo chiedeva la Sambo. Perché portiamo i nostri figli al nido? Prima di tutto per socializzare - afferma Besio - Ecco perché, quando le classi diventano troppo piccole, si uniscono ad altre classi, così da garantire la corretta socialità».

L'idea è quella di aggregare questa scuola alla Duca D'Aosta, mantenendo le insegnanti che vogliono portare avanti i bambini, e trovando con i residenti una nuova funzione sociale agli spazi liberi della 25 Aprile. «Per questa giunta le famiglie sono importanti solo nelle propaganda non certo nelle politiche vere per aiutarle - attacca Sambo - Il calo delle nascite non si combatte con i tagli per fare cassa in modo da avere le risorse per progetti strampalati come quello del bosco dello sport. Avevamo scongiurato questa chiusura anni fa, e ci batteremo anche questa volta perché non venga chiusa la scuola 25 aprile».

«A sentire qualcuno - per l'assessore - ci vorrebbe un asilo in ogni condominio o isolato. Finché si fa il bene del quartiere è un conto, e non abbiamo mai badato a spese. Ma ve lo chiedete se con questi numeri si fa il bene del bambino? Lo sa la consigliera Sambo che, pedagogicamente, un ambiente di soli 6 bimbi pecca di spazi di socialità che sono quelli che fanno crescere? Non a caso sono definiti alcuni numeri a livello legislativo per identificare un servizio come "scuola"». Per il Pd a proporre attività per il mantenimento di questo asilo anche con pochi bambini sono stati i genitori. «Hanno avanzato proposte interessanti chiedendo che la scuola diventi uno spazio aperto al territorio, ad esempio riservando degli spazi per una ludoteca che accolga anche le famiglie non iscritte alla scuola. Credo - spiega Sambo - che siano proposte valide e che sia necessario accrescere i servizi per l’infanzia. È evidente che invece questa amministrazione continua a mortificare, penalizzare e cancellare un servizio importantissimo».

«A pochi metri e una fermata di vaporetto c'è un'altra scuola dell'infanzia comunale, la Duca d'Aosta che potrebbe accoglierli tutti in un ambiente educativamente più ricco e stimolante - argomenta Besio - Nessuno resta a casa, nessuno viene penalizzato, c'è continuità del gruppo e anche educativa. Aggiungo che non tutte queste 6 famiglie sono della Sacca o della Giudecca, ma nemmeno del centro storico. Insomma: priorità al bene del bimbo, valorizzazione degli spazi per la comunità, coinvolgimento delle famiglie e del personale. Prudenza, educazione e buon senso muovono le nostre scelte». Il Partito Democratico ha intanto depositato un'interrogazione per chiedere alla giunta di tenere aperta la struttura e ampliare i servizi per l’infanzia. «Perché Venezia deve rimanere una città di residenti con ospedali, servizi e scuole, è necessario difendere i diritti dei bambini e tutelare la residenzialità».

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