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Caso Mose, Galan parla ancora: "Con la politica ho solo perso soldi"

L'ex presidente della Regione spiega la sua versione a Radio 24 e attacca ancora Claudia Minutillo: "Amante del lusso, ora so dove prendeva i soldi"

Giancarlo Galan si presenta ancora davanti ai microfoni dei giornalisti per spiegare la sua versione dell'inchiesta sui fondi neri e le tangenti del Mose. Questa volta l'ex governatore del Veneto ha scelto di parlare alla trasmissione radiofonica “La Zanzara” di Radio 24 e, dopo aver sottolineato che “con la politica” lui ci avrebbe “rimesso dei soldi”, mai guadagnato e mai rubato, è tornato a puntare il dito contro la sua ex segretaria, ora divenuta una delle sue principali accusatrici, Claudia Minutillo.

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MAI PRESO SOLDI - “Io – ha esordito Galan martedì alla radio - cinquanta milioni di euro non so neppure come siano fatti. Non sono mai stato ricco, ma solo benestante. Con la politica ci ho rimesso dei soldi rispetto a quello che facevo prima, ne ho guadagnati di meno. Mi considero un benestante – prosegue l'ex governatore - e l'ultimo anno che ho lavorato ho dichiarato 420 milioni di lire. Quando sono stato liquidato mi hanno dato 700 milioni di lire e ho perso una buonuscita dalla Regione di 60mila euro. Sono ricco?”. Poi Galan spiega quale sia lo stato d'animo in cui sta aspettando la decisione della Giunta alle autorizzazioni della Camera: “Non sto bene, sto passando il momento più brutto della mia vita. È da un anno e mezzo che chiedo di essere ascoltato e credo che nel 2014 non si possa mandare in carcere qualcuno senza neppure averlo interrogato. Non riesco a capirlo, non mi sembra giusto”.”Non ho mai preso un euro – incalza quindi l'ex presidente della Regione - mai, mai, mai. Non ho mai rubato un euro in vita mia e poi per il Mose quando mai si corrompe qualcuno che non conta nulla? Era opera statale, il mio ruolo da presidente della Regione era irrilevante”. Stessa linea di difesa anche per l'accusa di aver ricevuto uno “stipendio” in nero dal Cvn: “Non esiste, è una favola assoluta, anche perché me l'avrebbero dato quando davvero non contavo più nulla. Avevo finito di fare il presidente della Regione”.

LA PAROLA ALL'EX PRESIDENTE DEL VENETO

GALAN: "MAI PRESO SOLDI, SCRITTE SOLO FESSERIE"

IL VIDEO DELLA DIFESA DI GIANCARLO GALAN

ACCUSE E PUNIZIONI – Quando poi si passa a discutere della sua ex segretaria, Claudia Minutillo, Galan non risparmia le munizioni: “Il cappotto da 16mila euro? Mi sono sbagliato, era da 18 mila euro”. La donna d'altronde ha accusato pesantemente il suo ex datore di lavoro, e ora tocca a lui replicare per le rime: “Era - dice Galan - amante del lusso, vestita di addobbi tra i più lussuosi, ma sono cose che non dico solo io. Ora so da dove prendeva i soldi, prima non lo sapevo. Pensavo che fossero regali o che avesse un marito ricco, ora so da dove li prendeva”. Poi il deputato di Forza Italia torna a parlare di carcere e di accanimento nei suoi confronti: “Nella richiesta di arresto - spiega Galan - è evidente il fumus persecutionis. Non c'è motivo di mandarmi in carcere, non capisco cosa vogliono fare. Interrogarmi in manette? Non posso inquinare le prove perché la cosa va avanti da tanto tempo e non ho niente da confessare”. “Il carcere fa paura certo – prosegue quindi l'ex governatore - e non potrei dire il contrario. Ma ho più paura della gogna mediatica e del mostro che si è costruito in questi giorni”. Galan cerca poi di mostrarsi calmo anche in prospettiva di passare tempo in una cella: “Qualcosa di interessante da fare la troverò, andrò in biblioteca e porterò dei libri, sono incerto tra grandi classici e libri più leggeri. Forse sceglierò i secondi”. “Io voglio il processo – conclude quindi Galan - voglio andare e mostrare le prove che non ho preso soldi. Così potrò guardare negli occhi la mia ex segretaria e tutti i miei accusatori”.

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