rotate-mobile
San Giuliano Punta San Giuliano

Moto ondoso: «Problema reale. A Venezia si andrà più piano»

Le parole del sindaco Brugnaro agli Stati generali sulla mobilità acquea di martedì 14 novembre. SiSa (sistema automatico per la rilevazione della velocità delle barche), piano del traffico e rifinanziamento della legge speciale fra i temi affrontati

«Il moto ondoso per Venezia è un problema reale e in modo concreto vogliamo affrontarlo. La lentezza di questa città diventerà il suo vantaggio e la sua specificità». A polo nautico sportivo di Punta San Giuliano a Mestre martedì 14 novembre si sono tenuti gli Stati generali sulla mobilità acquea e il moto ondoso, voluti dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e ai quali hanno preso parte i rappresentanti di Autorità, enti, istituzioni e tutte le associazioni di categoria e sportive, operatori e concessionari.

«Questa è una giornata in cui dobbiamo affrontare la realtà a viso aperto, senza ipocrisie, e ammettere che esiste un problema  - hadetto il sindaco -. Dopo la mia elezione abbiamo creato l'operazione Onda Zero che aveva lo scopo di controllare la velocità delle imbarcazioni in zone come San Marco, la stazione o l'area dell'ospedale. Attraverso questo sistema siamo riusciti ad avere dei primi buoni risultati e abbiamo predisposto un nuovo sistema, chiamato SiSA (Sistema Sanzionatorio): integrato, modulare e facilmente implementabile. Attualmente, ci sono 56 postazioni di rilevazione del traffico acqueo sui principali canali della città. Per renderlo operativo, è necessario che il governo proceda all'omologazione del sistema». 

Il sindaco ha ricordato che attraverso i fondi del Pnrr sono state finanziate una serie di ristrutturazioni all'Arsenale. «Abbiamo investito 170 milioni affinché, una volta ultimate le ristrutturazioni, il rio delle Galeazze possa essere riaperto al pubblico, perché i cittadini possano risparmiare del tempo in navigazione e conseguentemente, ridurre il fenomeno del moto ondoso».  Brugnaro ha colto l'occasione per sottolineare quanto importanti siano le competenze lagunari, ricordando la nomina del nuovo presidente Autorità per la laguna di Venezia, Roberto Rossetto, collegato da remoto, che avrà competenze specifiche per la laguna. «Dovremo tutti adeguarci alla legge, facendo insieme un percorso culturale condiviso per contrastare il problema del moto ondoso», ha dettoa Brugnaro.

Il dibattito, moderato dalla presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, è proseguito con oltre 60 interventi, tra gli altri, della presidente della IV Commissione del Consiglio comunale, Deborah Onisto, del prefetto di Venezia, Michele Di Bari, del presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, del comandante della polizia locale, Marco Agostini, e di tutte le altre forze dell'ordine, autorità civili e militari, dei rappresentanti delle associazioni di categoria e sportive presenti. «La riunione di oggi – ha concluso il sindaco  - ha evidenziato come il moto ondoso non sia l’invenzione di qualcuno, ma un dato oggettivo. Adesso è necessario trovare le soluzioni. Alcune sono di lungo periodo, ma è necessario che vi siano delle attenzioni da parte di tutti per difendere l’idea del rispetto, questione prioritaria. Da mercoledì alle 12 sarà aperto un canale telematico sulla piattaforma Dime: https://dime.comune.venezia.it affinché tutti possano presentare le varie proposte sul tema». 

Quattro le cose sulle quali il Comune potrebbe muoversi da subito. Il SiSa, il sistema automatico per la rilevazione della velocità delle barche, sul quale il governo ha dato garanzia di provvedere perché l'omologazione venga inserita nel prossimo decreto legge utile. Il controllo della velocità: moderarla comporterà dei tempi e costi maggiori; il piano del traffico che non può coinvolgere solo il Comune, ma anche altre autorità. Il rifinanziamento della Legge speciale sia una richiesta collettiva, esorta il primo cittadino, per ottenere dallo Stato risorse utili a sviluppare anche aspetti legati alla tecnologia. «Dobbiamo tenere presente che non abbiamo le leggi che possono obbligare i proprietari delle varie imbarcazioni a cambiarle - afferma Brugnaro - Potremo iniziare a valutare l’opportunità di premiare imprese e privati che investono in motorizzazioni ibride o scafi che fanno poca onda, in modo che in certi orari e in certi canali possano circolare dove oggi è vietato». C'è la necessità di tenere puliti i canali della laguna così da poter fornire alle remiere e a chi vuole svolgere attività di canottaggio, luoghi tranquilli. L'ultimo punto riguarda la formazione: «non solo per i più giovani, a partire dalle scuole, ma anche per gli operatori, in merito a quelle che sono le loro responsabilità».

Duro il commento del consigliere di opposizione, Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme!). «Gli stati generali sono sembrati l’ostentazione teatrale di una volontà di ascolto solo apparente. Tutti gli interpellati erano stati ospitati all’interno della commissione presieduta dalla consigliera Deborah Onisto, che ha consegnato al sindaco un documento di sintesi. Ecco: tutto quel lavoro oggi non è stato nemmeno ricordato ed è stato bypassato da questa convocazione degli Stati generali, che ha sostanzialmente annullato due anni circa di lavoro, di commissioni e quindi di risorse».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Moto ondoso: «Problema reale. A Venezia si andrà più piano»

VeneziaToday è in caricamento