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Cronaca

Legambiente ai sindaci: «Ok ordinanze, ma servono innovazioni su fonti di smog»

Il presidente per il Veneto, Lazzaro: «Chiediamo ai sindaci di superare la logica dei controlli senza fare retromarce nell’applicazione delle ordinanze sindacali per la qualità dell’aria»

Il 2022 è stato l’anno più caldo con una siccità che ha spinto diversi territori sull’orlo della crisi idrica. Questi giorni invernali confermano questa tendenza con temperature anomale, caldo, e una pressione atmosferica che non accenna a diminuire. «Queste combinazioni sono “letali” nel catino della pianura padana - spiegano da Legambiente Veneto - e aggravano sensibilmente la già drammatica situazione della qualità dell’aria».

«Per raggiungere il traguardo "aria pulita" - commenta il presidente, Luigi Lazzaro - servono soluzioni multilivello stato-regioni-comuni, ma i sindaci giocano indiscutibilmente un ruolo decisivo, per questo chiediamo loro di superare la logica dei controlli e delle deroghe senza fare retromarce nell’applicazione delle ordinanze sindacali per la qualità̀ dell’aria, invitandoli a mettere a sistema le ordinanze con le politiche anti-inquinamento partendo da piano comunale per la qualità dell’aria che raccolga misure e buone pratiche per tutte settori emissivi presenti e che si aggiunga alle norme regionali, nazionali ed europee».

Legambiente ritiene indispensabile dotarsi degli strumenti di pianificazione quali Paesc e Pums, per delineare concretamente le strade scolastiche le Low Emission Zone e le zone 30 km/h, per avviare decisi investimenti come il potenziamento del trasporto tramviario, la sicurezza delle reti ciclabili, l’aumento dei servizi di mobilità elettrica, sostenibile e condivisa con modalità free-floating ed utili ad impostare le politiche di incentivo al trasporto pubblico locale e di implementazione delle infrastrutture per la mobilità elettrica.

«Per quanto riguarda il settore agricolo - spiega - occorre innanzitutto che i Comuni si dotino di un regolamento di polizia rurale, utile a rafforzare ed organizzare il sistema dei controlli e necessario per incentivare l’applicazione delle soluzioni tecnologiche più̀ avanzate per ridurre le emissioni in agricoltura, a partire dall’obbligo di immediato interramento dei liquami depositati in campo agricolo. Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento, in particolare stufe non efficienti e caminetti aperti, è importante che i regolamenti edilizi comunali ne impediscano la realizzazione su nuove costruzioni».

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