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Cronaca

Scandalo Mantovani, Baita va verso il patteggiamento di 22 mesi

L'ex ad della Mantovani avrebbe raggiunto un accordo con la Procura frutto della collaborazione fornita nell'indagine sui fondi neri

Piergiorgio Baita sarebbe in procinto di patteggiare con i magistrati una pena di un anno e dieci mesi. Questo, secondo La Nuova Venezia, l'accordo raggiunto dai legali difensori dell'ex amministratore delegato della Mantovani alla luce degli interrogatori sostenuti davanti ai pubblici ministeri dal loro assistito. Il primo colloquio a maggio, poi un secondo, a quanto pare, sarebbe arrivato a giugno, in cui Baita potrebbe avere fatto luce su alcuni punti oscuri emersi nell'interrogatorio precedente.

BAITA DAL CARCERE AI DOMICILIARI

Per questo motivo il pubblico ministero si sarebbe convinto a concedere uno sconto di pena. Ora l'attesa è tutta nel capire cosa Baita abbia raccontato ai magistrati, forti della collaborazione anche degli altri tre arrestati nell'ambito dell'operazione "Chalet" condotta dalla guardia di finanza. L'ex ad, infatti, finì in carcere con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Poi gli arresti domiciliari, anche a causa di alcuni problemi di salute.

BAITA AI PM: "SOLDI ANCHE AI PARTITI"

Gli inquirenti sono convinti di avere scoperchiato un sistema di "cartiere" (la prima scoperta aveva sede a San Marino) in grado di fabbricare fatture false che avrebbero permesso di truccare i bilanci e creare dei fondi neri. Se patteggiamento sarà, il primo atto della vicenda giudiziaria potrebbe concludersi ben prima del 7 ottobre, quando è prevista la prima udienza con rito immediato al Tribunale di Venezia.

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