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Cronaca

Tornado, conto dei danni peggiora: 230 milioni di euro, 80 gli sfollati

Dal fondo protezione civile pochi milioni. Si spera in Roma: 432 immobili danneggiati. Dai conti solidali dei tre Comuni raccolti 75mila euro

Entro mezzogiorno di martedì i tre Comuni colpiti dal tornado dovevano comunicare ufficialmente quelle che erano le prime stime sui danni patiti a causa del ciclone. Servono infatti dei numeri per far sì che il Consiglio dei ministri possa disporre lo stato di calamità impegnando tot risorse per l'emergenza. Il bilancio, se possibile, giorno dopo giorno è diventato sempre più pesante. Superando in maniera sensibile i 200 milioni di euro. A martedì mattina, infatti, si parlava alla fine della necessità di non meno di 230 milioni di euro per poter coprire l'ammontare dei danni. Numeri pesantissimi, per cui si guarda al Governo e a Roma. Ma i segnali non sono rassicuranti, almeno per ora: una disposizione del 2012 sottolinea come i fondi statali non possano essere utilizzati per coprire i danni di privati (servirà una legge ad hoc) e in più il fondo della protezione civile nazionale ha risorse piuttosto risicate.

NIENTE RISARCIMENTI AI PRIVATI? SINDACI: "COSI' ANDIAMO IN CRISI"

Sono "liberi" 62 milioni di euro, da suddividere ad ora per 16 calamità, compreso il tornado. Ma siamo solo a metà anno. Insomma si parla di cifre piuttosto modeste al confronto di quanto subito da Dolo, Mira e Pianiga. Il primo Comune ha subito le ripercussioni più pesanti: circa 150 milioni di euro di danni totali, con 132 edifici danneggiati. Di questi due terzi saranno da abbattere. In più quindi c'è anche il problema degli sfollati, ad oggi una ottantina. Per il momento sono alloggiati in strutture alberghiere, ma il Comune si sta muovendo per trovare soluzioni a medio termine. Come appartamenti e alloggi. Tutto questo ha un costo, così come ce l'ha anche l'emergenza in sé: a Dolo gli interventi della protezione civile (tra spese vive, rimborsi, permessi) sono costati 6.500 euro al giorno circa. Una cifra che mano a mano che passa il tempo si assottiglia sempre più, perché ormai sono entrate in gioco le grandi aziende e i primi cittadini (anche quelli di Mira e Pianiga) sottolineano come non ci sia più bisogno di volontari.

A Mira, invece, i danni ammonterebbero a 50 milioni di euro, con 75 edifici danneggiati dal tornado. Di questi 6 con ogni probabilità dovranno essere abbattuti, ma i proprietari per ora hanno trovato ospitalità da parenti e amici. I costi sono lievitati anche per il problema amianto: una grande quantità dovrà essere smaltita in questi giorni. Nessuno sfollato nemmeno a Cazzago di Pianiga, che conta 225 immobili danneggiati per danni che si aggirano sui 30 milioni di euro. Di fronte a questa devastazione la speranza arriva dall'immensa solidarietà dei cittadini. Non solo dei volontari che hanno deciso di lottare in prima persona tra detriti e macerie, ma anche di chi ha deciso di mettere mano al portafoglio. Solo i conti correnti messi a disposizione dai rispettivi Comuni (senza contare quindi quello della Regione e l'SMS solidale che dovrebbe partire a breve sulle reti Mediaset) ha permesso di raccogliere 75mila euro: 30mila a Mira e Dolo, la metà a Pianiga, dove venerdì è prevista una assemblea cittadina con i residenti per spiegare anche a livello burocratico come muoversi per fare richiesta di rimborsi e fondi. 

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