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Ulss 3

Gestione degli utenti aggressivi, il progetto di formazione con operatori sanitari e forze dell'ordine

È stato avviato oggi, in collaborazione tra la questura e l'Ulss 3. Ci sarà anche la formazione sul campo, nei contesti a rischio

Gli operatori sanitari dell'Ulss 3 sono coinvolti in un percorso di formazione con le forze dell'ordine per la gestione delle situazioni di conflitto e aggressività: l'iniziativa, concordata tra l'azienda sanitaria e la questura di Venezia, servirà a controllare al meglio le aggressioni che avvengono negli ospedali ai danni del personale in servizio.

La prima "lezione" si è svolta oggi, 18 aprile. «È l'avvio - ha sottolineato il questore Maurizio Masciopinto - di un progetto che prevede diversi step, e che ci permetterà di affinare le migliori pratiche da mettere in atto, nei contesti a rischio delle strutture sanitarie, quando ci si trova di fronte a soggetti potenzialmente violenti». Nel primo workshop sono stati affrontati i temi dell'analisi della normativa e della costruzione di un linguaggio comune tra operatori sanitari e forze dell'ordine. La fase successiva prevede anche esercitazioni sul campo.

Il progetto è denominato “La gestione della persona non collaborante/aggressiva nei confronti dei protagonisti”. L'obiettivo, come ha ricordato la dottoressa Angela Losacco, commissario capo della questura di Venezia, è la redazione di un documento di indirizzo, a cui si arriverà attraverso le attività congiunte di approfondimento del tema e di formazione in ambito di crisi. Alla relazione introduttiva hanno fatto seguito quelle del dottor Paolo Rosi, direttore del dipartimento di emergenza-urgenza, e del dottor Moreno De Rossi, direttore del dipartimento di salute mentale: a partire dall'esperienza propria e dei loro collaboratori, sono entrati nello specifico dell'analisi delle situazioni tipo.

Al tavolo del workshop erano presenti le rappresentanze delle istituzioni coinvolte: la questura di Venezia e i rappresentanti dei commissariati di Venezia, di Mestre, di Jesolo, di Chioggia e di Portogruaro, il comando provinciale dei carabinieri, quello della guardia di finanza, la polizia municipale di Venezia; per l'Ulss 3, i direttori e i dirigenti del dipartimento emergenza-urgenza, dei pronto soccorso e del suem 118, delle professioni sanitarie, e il direttore e i dirigenti del dipartimento di salute mentale.

La delegazione dell'azienda sanitaria era guidata dal direttore sanitario, dottor Giovanni Carretta, che insieme al commissari Losacco è il responsabile scientifico del progetto. Nell’Ulss 3 Serenissima il progetto troverà continuità nel percorso formativo affidato alla dottoressa Spigolon, responsabile della formazione. «La gestione dei casi di aggressività - spiega Carretta - è un tema molto importante. Gli operatori sanitari possono trovarsi in situazioni delicate, e la loro professionalità li rende in grado di gestirle al meglio dal punto di vista clinico. È però necessario che si affinino, con sempre maggior efficacia, anche gli strumenti con cui affrontare e gestire le situazioni "a rischio", purtroppo non infrequenti in ambito sanitario».

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