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Cronaca Dorsoduro

Inaugurato il sandolo "Sciopon" allo squero ex Tramontin

Il varo con il sindaco Luigi Brugnaro, venerdì. Un'imbarcazioneche prende il nome dalla spingarda, che fino alla metà degli anni Settanta veniva installata per insidiare gli uccelli acquatici. Una tradizione che risale al 1400

Venerdì allo squero ex Tramontin a Venezia è stato varato un sandolo sciopon di oltre sei metri, commissionato appositamente da Davide Prevedello, presidente dell'associazione Laguna Veneziana Onlus, nonchè regatante che da qualche anno si è ritirato dalle competizioni, con l'obiettivo di trasmettere l'amore per la laguna e la tradizione della voga ai ragazzi delle scuole. 

A portare i saluti della città, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, insieme all'assessore al Commercio e alle Attività produttive, Sebastiano Costalonga; all'assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce; al consigliere delegato alla Tutela delle Tradizioni, Giovanni Giusto; ai maestri d'ascia e proprietari dello squero, Francesco Stenghel e Silvia Scaramuzza e i tanti appassionati giunti per vedere finalmente in acqua lo sciopon. «Siamo orgogliosi di vedere quanta passione è stata messa nella realizzazione di questa imbarcazione - ha detto Brugnaro - dove l'eccellenza ha potuto coronare un sogno, attraverso un processo di crescita e miglioramento continuo. Grazie alla dedizione e all'impegno delle maestranze veneziane la nostra città non morirà mai».

Lo sciopon è un'imbarcazione rara che prende il nome dalla spingarda, che fino alla metà degli anni Settanta veniva installata per insidiare gli uccelli acquatici dai maestri della caccia in laguna, una tradizione che risale al 1400. Successivamente, la spingarda è stata messa fuori legge come anche la caccia dalla barca. «Questa barca non rievoca soltanto il passato - ha commentato Prevedello - ma è frutto di un segmento che oggigiorno è in carenza. Un segmento fatto di maestranze e tecniche radicate nella storia, le quali rappresentano il futuro delle nostre tradizioni artigianali». Prevedello ha poi voluto ringraziare i maestri d'ascia, Stenghel e Scaramuzza, cresciuti alla scuola di Franco Crea, che hanno rilevato lo squero e si sono personalmente occupati della realizzazione dell'imbarcazione. Dopo la benedizione, impartita da don Paolo Socal, si è proceduto al tradizionale "battesimo" dell'imbarcazione, bagnandola con dello spumante come buon auspicio verso i futuri viaggi. A seguire, la barca è stata messa in acqua, pronta per iniziare a vogare. 

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