rotate-mobile
Cronaca Marghera / via della chimica

Al lavoro senza un soldo, alla Vinyls minacce di sciopero ad oltranza

I dipendenti dell'azienda di Porto Marghera sono stati richiamati garantire il presidio di sicurezza degli impianti, ma stavolta non andrà nessuno

La battaglia per gli impianti Vinyls arriva ad un nuovo capitolo, che questa volta sembra coincidere con uno sciopero ad oltranza dei dipendenti. Ad accendere una miccia già pronta da molto tempo è stata una lettera firmata dai commissari dell’azienda in amministrazione straordinaria che richiede ai dipendenti di garantire il presidio di sicurezza degli impianti Cv 22-23. Peccato si tratti degli stessi lavoratori che da sei mesi non ricevono alcuno stipendio.

RABBIA E STANCHEZZA – I dipendenti della società di Porto Marghera che il 27 giugno dovrebbe dichiarare ufficialmente fallimento si sono quindi riuniti nella chiesa di Gesù Lavoratore e, esasperati da quella che pare l'ennesima beffa dell'azienda, hanno tenuto fede alle promesse che avevano già fatto lunedì, dopo l'inconcludente faccia a faccia con Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico: al prossimo cambio turno non ci sarà nessuno negli impianti. Gli impiegati chiedono insomma che siano le istituzioni e Eni stessa ad occuparsi della struttura visto che loro, dopo tanta fatica e tanti sacrifici, non reggono più. È la “passionaria” Nicoletta Zago, la donna più volte salita sulla torre dell'impianto per dare voce e volto al dramma dei lavoratori Vinyls, a spiegare che i commissari avrebbero persino negato ad alcuni lavoratori l’aspettativa per andare a lavorare in un’altra azienda di bonifiche ambientali. Un vero “accanimento terapeutico”, a cui i dipendenti però non intendono più piegarsi.

SINDACATI E COMUNE – Lo sciopero annunciato ha immediatamente trovato l'appoggio delle sigle sindacali, che hanno subito dichiarato che la scelta di incrociare le braccia e non garantire le attività di vuotamento e bonifica degli impianti Cvm e Pvc, trattamenti acque compresi, è sostenuta dalla Femca-Cisl. I colleghi della Filctem- Cgil, poi, si rivolgono direttamente a Eni, chiedendo che si prenda in mano il problema. Dello stesso parere sembrerebbe lo stesso sindaco Giorgio Orsoni, almeno stando a quanto dichiarato dal suo consigliere delegato che ha annunciato il coinvolgimento dei commissari, degli assessori competenti e soprattutto di Eni. Per Ca' Farsetti, in ogni caso, il costo di questa situazione non può e non deve ricadere ancora una volta sui già stremati dipendenti Vinyls.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Al lavoro senza un soldo, alla Vinyls minacce di sciopero ad oltranza

VeneziaToday è in caricamento