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Cronaca

Il 1° febbraio riprende la scuola in presenza. Nel Veneziano 131 nuovi autobus e 48 steward

Gli studenti delle scuole superiori torneranno in presenza al 50% almeno per le prime tre settimane, poi si passerà al 75%. I ragazzi immunodepressi potranno proseguire con la didattica a distanza

Le scuole superiori del Veneto sono pronte a ripartire in presenza dal 1° febbraio, inizialmente al 50% come previsto dalla legge. L'annuncio era stato dato qualche giorno fa dal presidente della Regione Luca Zaia, che aveva dato mandato all'assessore ai Trasporti Elisa De Berti di attivarsi per il ripristino dei trasporti. E così, nel punto stampa di oggi dalla sede della protezione civile di Marghera, sono stati annunciati 683 autobus in più, per garantire gli spostamenti degli studenti che per la prima volta in questo 2021 torneranno sui banchi.

I mezzi saranno riattivati considerando una capienza massima del 50%, che non è destinata ad aumentare di qui alla fine dell'anno scolastico, e una presenza a scuola del 75% degli studenti, «anche se dal 1° febbraio - ha sottolineato De Berti - tornerà in aula solo la metà degli studenti. Vogliamo valutare l'impatto sul traffico delle città». Tradotto: se c'è qualcosa da correggere, ci sarà tempo per apportare le necessarie modifiche.

In provincia di Venezia 131 autobus aggiuntivi

Oltre agli autobus aggiuntivi, la Regione ha previsto 224 steward, che avranno il compito di evitare assembramenti nelle fermate più fequentate, e di controllare che gli studenti si distribuiscano tra gli autobus messi a disposizione, senza accalcarsi tutti nel primo. A questo scopo sarà anche prevista una apposita comunicazione per sottolineare la presenza delle corse aggiuntive. Nello specifico Venezia avrà 131 autobus aggiuntivi e 48 steward. Quanto ai costi dell'operazione, «la Regione è destinataria di 36 milioni per i servizi aggiuntivi, - ha aggiunto l'assessore - di cui 25 già liquidati a gennaio 2021 e 11 di cui si attende l'arrivo. Sono poi previsti altri 51,2 milioni dal fondo ristori di cui 42,3 liquidati a ottobre. Il buco delle aziende del trasporto pubblico locale nel 2020 si stima attorno ai 170 milioni».

Sulla ripresa della scuola è intervenuto anche Zaia, che ha sottolineato come saranno applicate, per il rientro degli studenti in classe, le percentuali di presenza previste dal Governo. «Come previsto dal tavolo prefettizio - ha detto il governatore - la percentuale resterà al 50% per le prime tre settimane di febbraio e poi passerà al 75%. Ma al 100%, finché non cambia il decreto, non possiamo arrivare».

Le scuole riaprono, ma c'è preoccupazione

Il governatore ha rimarcato anche oggi il miglioramento della situazione epidemiologica in Veneto che potrebbe portare ad un'auspicata zona gialla dalla prossima settimana, senza però nascondere la preoccupazione di una recrudescenza del virus, che potrebbe passare anche dal rientro in aula di tanti ragazzi. Per questa ragione ha sottolineato che gli studenti immunodepressi (o che convivono con persone immunodepresse) potranno richiedere di continuare comunque con la didattica a distanza, senza tornare quindi in presenza. «Il fatto che il Governo abbia indicato una presenza che non è al 100% - ha quindi concluso - penso che consideri anche questo aspetto. In un Paese civile è un diritto».

L'assessore all'Istruzione Elena Donazzan ha puntualizzato che ciò che accade dentro la scuola sarà oggetto di studio per prendere con tempestività delle decisioni consapevoli. «Sono dell’idea - ha sottolineato Donazzan - che ci vogliano dati per poter scegliere bene come proseguire il cammino per tutto l’anno scolastico e che il massimo della trasparenza nella comunicazione possa aiutare a far condividere le decisioni anche da parte delle famiglie e degli studenti per poter affrontare i prossimi mesi con serenità».

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