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Cronaca

Duecento lavoratori del Bauer rischiano il licenziamento

Parte la ristrutturazione dell'hotel di lusso in laguna che andrà avanti fino al 2025 e il nodo dei dipendenti arriva al pettine. Gli interventi cominciano il primo novembre: sindacati, istituzioni e la società hanno tempo 75 giorni per evitare il peggio

In duecento in laguna rischiano di perdere il posto di lavoro: una bomba sociale. L'hotel Bauer a Venezia già a giugno scorso aveva annunciato la grossa ristrutturazione che sarebbe iniziata a fine anno 2022 - di fatto l'albergo chiude il primo di novembre per iniziare l'intervento che andrà avanti per 30 mesi, quindi fino al 2025 - ma ancora non era stato ufficializzato che per i dipendenti, se la proprietà, i sindacati e le istituzioni non trovano una soluzione nel giro di 75 giorni, il rischio è quello del licenziamento collettivo. 

Proprio martedì le organizzazioni sindacali Filcams Cgil e Uiltucs Uil hanno ricevuto la comunicazione di apertura della procedura per i 200 addetti, di cui 91 assunti a tempo intederminato e più di 100 a termine e stagionali, quegli stagionali che nella realtà turistica veneziana, sono ormai conosciuti come "stagionati", per il loro essere stagionali anche da decenni, assunti cioè con rapporti di lavoro che li vedono impegnati attivamente per 9-10 mesi, con dei sostegni costruiti ad hoc che poi ne supportano il reddito per la restante parte dell'anno. È la galassia dei camerieri, dei pulitori, degli addetti all'accoglienza, del personale di cucina, dei guardaroba, dei receptionist e degli impiegati che gira intorno alle località turistiche del nostro Paese. E per i quali nel tempo sono state trovate, grazie ad accordi tra le parti, delle soluzioni adeguate a questo tipo di realtà.

Del tutto nuova, e forse unica nel suo genere, è invece la vicenda Bauer, perché per far fronte a una ristrutturazione che andrà avanti per due anni e mezzo, bisognerebbe avere un ammortizzatore costruito ad hoc per assicurare la continuità del posto di lavoro ai dipendenti. Oppure dovrebbero poter essere impiegati in eventuali altre sedi della struttura alberghiera in questione, di proprietà austriaca, dislocate nei dintorni. Il fatto è che il Bauer non ha alcuna altra sede in Italia.

I sindacati hanno già chiesto e ottenuto risposta positiva dal ministero del Lavoro per un incontro finalizzato a trovare un ammortizzatore sociale che possa salvaguardare i posti di lavoro. Il tavolo sarà il 26 ottobre prossimo, a governo appena insediato. Forse uno dei primi casi sui generis che il nuovo ministro del governo Meloni si troverà ad affrontare, se Meloni sarà il premier come sembra. Intanto la Regione e l'Ebt (Ente bilaterale turismo territoriale) sono già al corrente delle vicenda e hanno dato la loro disponibilità a entrare in gioco per offrire soluzioni che prevedano anche l'eventuale utilizzo di fondi creati ad hoc per affrontare criticità ed emergenze, peraltro in un periodo tanto critico per lavoratori e imprese come quello attuale.

Durante l'estate Filcams e Uiltucs ,assieme alla Rsu aziendale, hanno già avuto vari incontri con la proprietà e Confindustria di Venezia e Rovigo, che hanno portato anche a un confronto con la Regione il 10 ottobre, per garantire la tutela occupazionale. Le segreterie sindacali, durante un’assemblea con i lavoratori il 17 ottobre hanno ricevuto pieno mandato dal personale dell’hotel a intraprendere qualsiasi trattativa per la loro tutela. «Riteniamo che una struttura come questa, con il proprio personale storico, siano un patrimonio al quale la città Metropolitana di Venezia non può assolutamente rinunciare», affermano Renato Giacchi (Filcams) e Riccardo Vitulo (Uiltucs).

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