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Cronaca

Associazione architetti veneziani contro il restauro del Banksy: «Rispettare significato dell'opera»

Sgarbi aveva annunciato nei giorni scorsi l'intenzione di una banca di finanziare l'intervento. Per gli architetti bisogna "conservarne" la «caducità»

La scorsa settimana il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ha annunciato il restauro del "Bambino migrante", il murale dello street artist Banksy, realizzato a pelo d'acqua sulla parete di un edificio a San Pantalon. L'opera, che raffigura un bambino migrante con una torcia di segnalazione in mano e un giubbotto salvagente, si sta deteriorando, a causa di umidità, salsedine e alta marea.

Restauro del Banksy, la posizione degli architetti

Nel dibattito si è inserita l'Associazione architetti veneziani, contraria all'intervento per il quale Sgarbi avrebbe trovato un istituto bancario pronto a farsi carico dei costi. Gli architetti si oppongono al restauro, perché lo spirito con cui l'artista britannico ha realizzato il graffito «è che nel tempo venga sommerso dall'acqua e faccia, ahinoi, la stessa fine dei tantissimi bambini che in questi ultimi dieci anni sono morti nel Mediterraneo».

Le opere di questo artista «nascono infatti per essere esposte alle intemperie, con il conseguente deterioramento e la distruzione naturale - aggiungono gli architetti -. Questo è il significato che emerge anche da questa opera di Banksy, che è un attivista politico che opera per risvegliare le coscienze, o forse sarebbe meglio dire le incoscienze, del nuovo millennio». Per l'associazione è necessario rispettare «il significato profondo dell’opera» e quindi la sua «caducità», per salvare il messaggio originario, ossia «la luce sull’umanità in pericolo».

Nell'annunciare l'intenzione di mettere in sicurezza l'opera, Sgarbi aveva spiegato: «Non ci interessa se l’opera abbia o no più di settant’anni, né se l’autore sia vivo e neppure se ci dia il consenso al restauro, dal momento che, tra l’altro, il murale è stato realizzato "illegalmente". Mi assumo io la responsabilità dell’intervento avendo la delega sull’arte contemporanea, ed è mio compito tutelarla».

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