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Cronaca

Ticket d'ingresso, battaglia delle opposizioni prima dell'ok in Consiglio

Gasparinetti: «Pronti ai ricorsi come ratio estrema, se sarà "schedatura" delle persone». Emendamenti in fase di costruzione. Martini: «La mobilitazione salverà la città». In programma un'assemblea dei comitati mercoledì in Pescheria a Rialto

Infuocato il dibattito sul ticket d'ingresso a Venezia: le opposizioni sono pronte a dar battaglia prima dell'approvazione della misura in Consiglio, così come studiata dalla giunta del sindaco Luigi Brugnaro. Il consigliere Marco Gasparinetti (gruppo Terra&Acqua) non esclude ricorsi, spiega: «Se entra in vigore una specie di "schedatura" di massa per i visitatori della città, contestabile dinnanzi a un Giudice di pace, perché incostituzionale». Ma questo avverrebbe su un piano di contrasto estremo, spiega il consigliere, se dovessero fallire, trovando la strada sbarrata, sia gli emendamenti (già allo studio dei gruppi di minoranza in una capigruppo in calendario martedì), sia il dibattito nel parlamentino veneziano. Prima però c'è l'assemblea delle associazioni, fissata per mercoledì alle 18 in Pescheria a Rialto, intitolata: «L'aria di città rende liberi? Contributo d'accesso: parliamone". «Saremo lì ad ascoltare - commenta il consigliere di Terra&Acqua (TeA) - E anche in funzione degli elementi che emergeranno capiremo se ci sono altre preoccupazioni sulla base delle quali strutturare gli emendamenti». Il Consiglio comunale per l'approvazione del contributo d'ingresso non porta ancora la data, sembra esserci tempo per le opposizioni di studiare il contrattacco. Di sicuro le sedute in commissione sono state piuttosto bollenti, prima del licenziamento della proposta di regolamento di giunta. Anche perché la gara d'appalto per gestire il controllo del pagamento del ticket, affidando l'incarico a una trentina di guardie giurate, è pronta, anche se il regolamento sul contributo deve ancora essere approvato. E questo ha mandato sulle furie le opposizioni.

«Sulla trasformazione urbana qualcosa è cambiato. La mobilitazione cittadina salverà Venezia - scrive Giovanni Andrea Martini, consigliere comunale del gruppo "Tutta la Città Insieme!" - Negli ultimi anni a Venezia i progetti lanciati (penso all’ex ospedale al Mare, all’ex Orto botanico, agli ex Gasometri) hanno subito drastici ripensamenti anche grazie all’opposizione convinta dei cittadini. Chi si mobilita viene accusato di dire “No” a tutto, invece si tratta di tanti "Sì", con alternative che si chiamano spazi per la residenza, spazi verdi, spazi civici, spazi per la cura. Il prossimo obiettivo è il "contributo d’accesso" che i cittadini non vogliono, perché non risolve veramente i problemi dell’eccesso di turismo e si ripercuote sulla qualità di vita, la privacy, dato che dovranno “denunciare” gli amici che li vanno a trovare. Una vera e proprio follia». Ecco il motivo dell'assemblea di mercoledì a Rialto. «L'abbiamo fortemente voluta e sollecitata, soprattutto come momento preparatorio per una forte mobilitazione cittadina».

Intanto è escito un manuale. «È uno strumento offerto da TeA per orientarsi sul testo del regolamento», dice Gasparinetti, che a partire da gennaio obbligherà i non residenti a pagare un “contributo di accesso” o documentare una delle molte situazioni di esenzione, e i residenti a “denunciare” chiunque venga a trovarli, anche senza pernottare in città, al fine di ottenere il rilascio di un “QR code” come unico titolo di accesso a Venezia e alle sue isole. «Ritenendo che questa sia una questione fondamentale di salvaguardia della vita sociale veneziana e anche di difesa delle libertà costituzionali, abbiamo costituito un pool di avvocati, coordinati dall’avvocato cassazionista Luca Azzano-Cantarutti, che svolgerà un duplice ruolo: propositivo e consultivo, finché il testo del regolamento non sarà definitivo; difensivo, nel caso in cui il regolamento dia luogo a sanzioni che riteniamo irragionevoli e illegittime».

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